Venerdì, 14 Novembre 2014 - 02:00 Comunicato 2917

L'intervento dell'assessora Sara Ferrari al convegno "Cercavamo la pace" sulla solidarietà con i Balcani negli anni '90
"IL TRENTINO HA BISOGNO PIÙ DI PRIMA DI ESSERE DENTRO LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE"

"Il Trentino, forte della sua autonomia e delle sue caratteristiche, e senza autoreferenzialità, ha bisogno più di prima di essere dentro la cooperazione internazionale". Lo ha detto oggi Sara Ferrari, assessora all'università e ricerca, politiche giovanili, pari opportunità e cooperazione allo sviluppo della Provincia autonoma di Trento e lo ha fatto all'apertura del convegno - alla facoltà di Sociologia - dal titolo "Cercavamo la Pace - Mobilitazione civica e politica internazionale" organizzato da Osservatorio Balcani e Caucaso, Centro Europeo di Eccellenza Jean Monnet - Università di Trento e Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale in collaborazione con Università di Genova, Fondazione Museo storico del Trentino, Museo Storico Italiano della Guerra, Istituto Pace Sviluppo Innovazione Acli, Associazione ADL a Zavidovići e Comitato Padova con i Balcani. E' possibile un attivismo civico dal basso nella politica internazionale? Questa la domanda attorno alla quale si è dibattuto a vent'anni dalla grande mobilitazione di solidarietà popolare con i Balcani che attraversò l'Europa e a partire dalla presentazione dei risultati finali della ricerca "Cercavamo la pace". Nel congratularsi per i risultati raggiunti l'assessora Ferrari ha ricordato come quella della cooperazione internazionale sia, per il Trentino, "una lunga e consolidata storia".-

"Oggi - ha continuato l'assessora Ferrari - siamo di fronte ad una evoluzione radicale del concetto stesso di cooperazione internazionale, la UE ha intrapreso una strada nuova, con nuovi strumenti e nuovi finanziamenti e la nuova legge nazionale, di agosto, impone anche a noi di aggiornare il nostro modo di fare cooperazione. Sia chiaro: non si rinnega nulla ed è a partire dall'esperienza di questi anni - della quale proprio il convegno di oggi diventa un significativo momento di memoria, riflessione e ulteriore stimolo - che si costruisce una nuova pista. 280 associazioni trentine impegnate sul fronte della cooperazione, il Centro per la formazione alla solidarietà internazionale, l'Osservatorio Balcani e Caucaso: il loro è un lavoro prezioso che ci aiuta a capire il ruolo della cooperazione e ci permetterà di reindirizzare la nostra azione. Voglio qui ricordare anche due esperienze di cooperazione di comunità: quella in Mozambico, che data ormai da 14 anni e quella del tavolo dei Balcani".
"Noi vogliamo sfruttare le opportunità della nuova legge - ha concluso l'assessora Ferrari - e delle nuove regole per capire quale ruolo ruolo e quale spazio potremo avere. Rimane certo l'impegno politico, per l'intera legislatura, nel mantenere lo 0,25 per cento del bilancio provinciale destinato a questo settore. E rimane significativo e basilare il lavoro condotto con ricerche, come quella che viene oggi presentata qui, che ci possono indicare come progredire nel nostro modo di fare cooperazione. Perché è da consapevolezza e informazioni autentiche che partono decisioni e interventi, che possiamo avere un quadro più reale ed oggettivo, che ci aiuti a capire come come possiamo essere presenti".

In allegato file pdf "Cercavamo la pace"
-



Immagini