Lunedì, 01 Luglio 2013 - 02:00 Comunicato 1926

Sabato scorso al Parco Comunale di Canazei per "I Suoni delle Dolomiti"
IL TRASCINANTE SOUL DI NINA ZILLI E FABRIZIO BOSSO

Grande affluenza di pubblico (1500 persone) per l'apertura della 19ª edizione del festival, affidata alla vocalist piacentina e al trombettista piemontese, che sabato scorso hanno saputo riscaldare ed entusiasmare i presenti, rivisitando classici della musica di oltreoceano con originalità e maestria. Ci ha pensato Nina Zilli all'inizio del brano "Bacio d'addio" a ricordare a tutti che l'apertura di questi "Suoni delle Dolomiti" è davvero unica: "Non mi sarei mai immaginata - ha detto - di cantare a giugno con la neve". E infatti lo scenario era di quelli da ricordare, con la Marmolada completamente innevata di fresco. Ad ascoltare la vocalist piacentina e il trombettista Fabrizio Bosso sono però accorsi in tanti, circa 1500 persone, che non si sono affatto preoccupate per le anomale condizioni meteorologiche e che certo non sono rimaste deluse dallo spettacolo.-

Zilli e compagni – sul palco del Parco comunale di Canazei erano presenti anche Egidio Marchitelli alla chitarra, Marco Siniscalco al basso e Emanuele Smimmo alla batteria – hanno regalato un'ora di musica intensa e trascinante.
Una vera e propria cavalcata nella soul music, nel jazz e in quello straordinario laboratorio sonoro che sono stati e tutt'ora sono gli States. E non a caso brani, estratti e citazioni hanno omaggiato artisti come Amy Winehouse, Nina Simone, Sam Cooke, Otis Redding, Etta James, Marvin Gaye e molti altri. È stato Fabrizio Bosso a calare tutti i presenti nelle atmosfere giuste con "U know I'm good" che l'ha visto muoversi con maestria tra soul, jazz e qualche venatura funky. Poi sul palco è arrivata Nina Zilli – i due girano ora con il progetto "We love you" - con i ritmi trascinanti di "It's my party", subito seguita dalla più rarefatta "Cupid".
Un vero e proprio salto nel tempo è stata "My baby just care for me", che ha riportato tra le Dolomiti il jazz essenziale eppure indimenticabile di Nina Simone. La voce di Nina Zilli si è mossa con abilità e bravura tra colori diversi, in un misto di velluto e sabbia, duettando con la tromba di Bosso, che ha offerto una esibizione indimenticabile, avventurandosi anche in assoli e nell'uso di effetti poco usi alla tromba come quello del wah wah, solitamente usato dai chitarristi. "Valerie" ne è stato un esempio perfetto, così come la chiusura di "Some Unholy World" e "Sunny", premiato con una autentica ovazione del pubblico che poi ha continuato a sostenere Nina Zilli, schioccando a ritmo le dita per tutta la durata di "Will U Still".
Con la malinconica "50 mila lacrime" e l'altrettanto trascinante "Per sempre" ha fatto capolino l'essenza più originale della cantante piacentina, in quel suo misto di lingua italiana e inglese ribadito anche in "L'amore verrà". E proprio sugli applausi ripetuti del pubblico la vocalist – con occhiali da sole e cappello bianco - ha lasciato la scena a Fabrizio Bosso, che ha regalato a tutti una dolente versione di "Love is a loos". Un senso di perdita in musica che si è subito stemperato nella grande voglia di ritmo e festa, che ha coinvolto musicisti e pubblico nella finale "Put a Spell tell mama" e gli immancabili bis. Molti gli applausi che hanno caratterizzato l'ora di esibizione e tanti i fan che si sono messi in fila per salutare la Zilli, felice di salutare tutti e firmare autografi. -