Giovedì, 03 Dicembre 2015 - 02:00 Comunicato 3069

Detomas: "Un'opportunità da sviluppare in senso autonomistico"
IL GIUDICE DI PACE E LA RIFORMA DELLA MAGISTRATURA ONORARIA

La riforma della magistratura onoraria e le prospettive che nell'ambito di tale riforma si aprono per l'istituto del giudice di pace sono al centro di un convegno, organizzato dalla Regione, in programma oggi e domani a Trento, presso la Facoltà di Giurisprudenza. Il disegno di legge di riforma, già approvato in Commissione Giustizia, dovrebbe approdare alla discussione in Senato il prossimo anno e prevede la creazione di uno statuto unico della magistratura onoraria, la riorganizzazione dell'ufficio del giudice di pace e la rideterminazione del ruolo e delle funzioni dei vice procuratori onorari e dei giudici onorari di tribunale.
"Seguiamo con molta attenzione - ha detto l'assessore regionale Giuseppe Detomas aprendo i lavori del convegno - il dibattito sulla riforma e per questo abbiamo voluto organizzare, con il consueto e per noi prezioso supporto della Facoltà di Giurisprudenza, questo momento di approfondimento. Pur non nascondendo qualche preoccupazione, guardiamo alle ipotesi di riforma complessiva della magistratura onoraria che il Governo intende attuare come ad una opportunità da sviluppare in senso autonomistico, consapevoli che non si tratti di prerogative e tanto meno di privilegi, ma di un impegno convinto in una gestione efficiente e rispettosa dei ruoli delle varie istituzioni coinvolte. Riteniamo inoltre - ha aggiunto Detomas - che l'investimento della Regione rispetto alla giustizia di pace, attuato con piena consapevolezza dell'importanza della magistratura onoraria nell'ambito della giurisdizione, meriti di essere valorizzato anche considerati altri istituti prettamente autonomistici, quali il Libro Fondiario. I procedimenti di volontaria giurisdizione attinenti al sistema tavolare potrebbero, infatti, nel nostro territorio, costituire un completamento coerente delle competenze attribuibili".-

"La magistratura onoraria svolge un ruolo importante - ha detto il presidente della Corte d'Appello di Trento Carlo Maria Grillo - e la proposta di riforma presenta, ad una prima analisi, aspetti positivi ed alcune criticità". Grillo ha evidenziato che con la riforma viene data finalmente uniformità a tutte le figure dei magistrati onorari, che aiutano la giustizia, soprattutto civile, sulla quale pendono 5 milioni di procedimenti. Positiva, secondo il presidente della Corte d'Appello, anche la volontà di riorganizzare l'ufficio del Giudice di pace, oggi sotto utilizzato al 50% e l'aumento delle competenze per i magistrati onorari che permetterebbe di aiutare a smaltire il carico di procedimenti pendenti. Fra le criticità Grillo ha sottolineato l'eccessiva lunghezza, circa 10/12 anni del regime transitorio, della nuova normativa.
"Una riforma deforme", invece, secondo Marcello Mancini presidente dell'associazione regionale dei Giudici di Pace, che hanno scioperato nell'ultima settimana di novembre, proprio per protestare contro l'ipotesi di riforma. "L'aumento della competenze della magistratura onoraria - ha detto - farà sì che il giudice di pace tratterà l'80% dei procedimenti civili. Ma se non si darà risposta ai problemi di organico, accadrà che il problema si sposterà dai tribunali ordinari a quelli onorari". Mancini ha poi evidenziato la carenza della previsione della continuità del servizio, che si interrompe dopo 12 anni e del riconoscimento dei diritti previdenziali. Infine, ha evidenziato come con la riforma il magistrato onorario venga subordinato gerarchicamente al Presidente ed agli altri organi giudiziari di Tribunale, non solo a livello organizzativo, ma anche a livello giurisprudenziale.
Il convegno proseguirà domani mattina.
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