"Abbiamo già istituito una task force - hanno sottolineato ancora Rossi, Kompatscher e Platter - che si riunirà mercoledì. Sarebbe utile che ne facessero parte anche un rappresentante della Questura e del Ministero dell'Interno. Abbiamo invitato gli amministratori dell'Autostrada del Brennero e delle Ferrovie e chiesto il coinvolgimento della Polizia di Stato. In questa situazione crediamo siano necessarie nuove e urgenti misure politiche, a livello nazionale: sia gli hot spot in entrata nel nostro Paese sia anche strumenti di sistema per la gestione di chi arriva attraverso la rotta balcanica".
Come presidente di turno dell'Euregio Rossi ha aggiunto che "la nostra è una sperimentazione di Europa, che nasce dal basso. Ci crediamo e vogliamo continuare a credeteci. Assieme diciamo che lo spirito con cui ci apprestiamo ad affrontare questa emergenza deve essere quello di Schengen. So che il nostro Paese sta lavorando con convinzione in questa direzione. Poi però ci sono le decisioni dei singoli Stati che se in qualche misura possono essere comprese in termini di numeri, sono comunque contrarie ai principi dell'Europa unita. Come Province autonome siamo pronte a fare la nostra parte, a offrire collaborazione. Chiediamo però che tutto questo si accompagni a una logica di prevenzione dei fenomeni che si stanno generando".
"Colgo con favore la vostra volontà di cooperazione pratica - ha detto a sua volta il ministro Alfano - . Al di là delle comuni valutazioni politiche dobbiamo fare del nostro meglio per gestire questa situazione sapendo che il dramma dell'Europa oggi è quello di non riuscire ad attuare le decisioni assunte. L'anno scorso in tarda primavera è stata presa la decisione di affrontare il problema con un piano globale che poggiava su alcuni pilastri, fra cui la creazione di hot spot per separare gli immigrati irregolari dai profughi. Un altro impegno fondamentale riguardava la ripartizione dei profughi fra i vari paesi ed infine il reimpatrio degli irregolari. Gli hot spot sono partiti in ritardo, ma entro fine marzo pensiamo di completare il piano che ci è stato assegnato dall'agenda europea e stiamo organizzando un sistema di accoglienza strutturato con la rilevazione delle impronte digitali. Non servono altre riunioni, bisogna fare le cose che abbiamo deciso di fare".
Il ministro Alfano ha dato infine la sua rassicurazione riguardo al fatto che le richieste dell'Euregio sono condivisibili: alcune di esse vanno anche nella direzione gia ipotizzata a livello governativo per far fronte a questo problema.
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Intervista al governatore Ugo Rossi