Martedì, 02 Ottobre 2018 - 22:32 Comunicato 2328

Oggi la prima giornata del convegno internazionale dedicato al pensatore italo-tedesco
“Guardini, ponte verso l’Europa delle idee e del dialogo”

“Il pensiero di Romano Guardini rappresenta realmente un ponte verso l’Europa delle idee e del dialogo. Figlio del Trentino, da parte di madre, il filosofo italo-tedesco è anche espressione di una terra di cultura italiana, ma abituata a dialogare con il Mediterraneo e la Mitteleuropa”. L’omaggio l filosofo italo-tedesco è arrivato oggi in occasione del convegno internazionale dedicato ad una delle figure più originali del pensiero europeo. All’apertura dei lavori hanno preso parte, tra gli altri, il vescovo di Trento, monsignor Lauro Tisi, e il presidente della Provincia autonoma di Trento. E proprio da loro è arrivato forte il richiamo a Guardini, testimone di un pensiero europeo che ancora oggi rappresenta un punto di riferimento importante: “Seppur pervasi dalla cultura del villaggio globale, l’Europa è attraversata da tensioni e spinte latenti che rischiano di alzare muri e steccati: un’ideale che i padri costruttori dell’Europa unita, uno per tutti Alcide Degasperi, volevano e pensavano superate definitivamente. Loro ci hanno aiutato ad edificare sulla macerie della Seconda guerra mondiale un continente pacificato, democratico, aperto al resto del mondo”.

L’incontro di oggi si è tenuto presso l’aula magna del polo culturale diocesano Vigilianum, di via Endrici a Trento, che ospita il convegno internazionale “Romano Guardini. Un ponte tra due culture”. Il simposio si è aperto oggi e si concluderà giovedì 4 ottobre. Guardini, pensatore italo-tedesco, nacque a Vienna nel 1885 e morì a Monaco di Baviera l’1 ottobre 1968. Ai lavori - come ha sottolineato il pro-direttore don Stefano Zeni  nel corso dell’incontro - partecipano alcuni tra i massimi studiosi del pensiero guardiniano.

Padre veronese e madre trentina, Guardini è pienamente inserito nella cultura tedesca al punto d’essere considerato uno dei più originali filosofi del Novecento.
“Ben vengano - come ha ribadito il presidente della Provincia - figure come quella di Guardini a farci da guida. Ben vengano pensatori a cui non a caso il nazismo a suo tempo aveva deciso di togliere la parola, revocando il suo insegnamento universitario, chiudendo le riviste a cui collaborava. Ben vengano insomma i veri ‘ponti’, che sono poi quelli del pensiero, della cultura. Ponti che ci aiutano ad andare fuori dalla nostra ‘comfort zone’, come si dice oggi, ma che portano al tempo stesso nella nostra realtà nuova linfa, nuove idee vivificanti, con le quali crescere e maturare, assieme”.
Monsignor Tisi si è soffermato sul coraggio di Guardini: “Lui ha saputo affronta la storia partendo dagli interrogativi, senza scegliere la strada più agevole dei punti esclamativi. In questo senso, Guardini è stato una sentinella nella notte della storia, che ha saputo, grazie al suo appassionato incontro con Gesù di Nazareth, affrontare le domande dei nostri tempi”.

“Romano Guardini è uno studioso europeo tra Italia e Germania - come ha sottolineato il pro-direttore dell’Istituto religioso, don Stefano Zeni - che ha offerto contributi straordinari alla filosofia in generale e alla filosofia della religione in particolare, alla teologia, all’ambito pedagogico, alla riflessione politica, all’ermeneutica letteraria, all’antropologia”. Tutti questi aspetti sono stati affrontati  nel convegno che - secondo gli organizzatori - permetterà un ulteriore avanzamento negli studi su Guardini.

In occasione del convegno, è possibile visitare la mostra "Romano Guardini (1885-1968). Vorrei aiutare gli altri con occhi nuovi", allestita per l'occasione a cura dell'Istituto Superiore di scienze religiose presso le sale del Vigilianum di via Endrici 14 a Trento.

(pff)


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