Il fascino che le piante ed erbe officinali esercitano è duplice: da un lato rappresentano il filo che ci unisce ai saperi arcani, alla tradizione orale, alla conoscenza dei luoghi, a quella "presenza nel territorio" che la nostra società ha smarrito e intimamente desidera riscoprire; dall'altro ci offrono la possibilità di sperimentare sapori nuovi – eppure così vicini a noi – e di affrontare i piccoli disturbi di salute in modo diverso, non concentrandoci sul sintomo ma migliorando la nostra qualità di vita e affidandoci alla delicatezza della natura. E' su questi "fertili spunti" che in Trentino è cresciuto il progetto SY_CULTour "Dalla tradizione alla produzione: l'uso sostenibile delle piante officinali coltivate e spontanee nel contesto dell'offerta turistica rurale", con l'obiettivo di riscoprire la cultura locale e valorizzarla in prospettiva turistica utilizzando quella preziosa chiave d'unione tra passato e presente che sono le piante officinali. Un progetto che sta attirando le attenzioni anche di altre realtà regionali, quali ad esempio l'Ecomuseo delle acque del Gemonese, la cui esperienza è stata portata all'incontro di stamane a Trento dal direttore Maurizio Tondolo.
Il progetto SY_CULTour
Il progetto europeo "SY_CULTour – Synergy of culture and tourism: utilization of cultural potentials in less favoured rural regions" ("Sinergia fra cultura e turismo: l'utilizzo dei potenziali culturali nelle zone rurali svantaggiate"), finanziato nell'ambito del programma Interreg SEE e di durata triennale (marzo 2011 - febbraio 2014), è stato recepito e sviluppato dall'Ufficio per le Produzioni Biologiche del Servizio Agricoltura della Provincia autonoma di Trento.
"Il tema portante del progetto - ha spiegato il direttore dell'Ufficio, Federico Bigaran - è il miglioramento della gestione del capitale territoriale nelle aree rurali svantaggiate, allo scopo di favorire uno sviluppo socio-economico equilibrato, in grado di preservare il patrimonio culturale e rafforzare l'identità delle comunità locali; un ruolo chiave nel progetto è svolto dal turismo culturale, particolarmente vocato alla valorizzazione delle risorse del territorio".
Il progetto coinvolge sei Stati europei – Slovenia, Serbia, Ungheria, Grecia, Bulgaria e Italia –, per un totale di 11 partner, ognuno dei quali ha sviluppato un progetto incentrato su un'area pilota svantaggiata e su quegli aspetti del patrimonio culturale rilevanti per il proprio territorio o strategici per il raggiungimento dell'obiettivo generale.
SY_CULTour in Trentino: "Dalla tradizione alla produzione"
L'Ufficio per le Produzioni biologiche è il referente locale per il progetto SY_CULTour e il coordinatore del progetto pilota "Dalla tradizione alla produzione: l'uso sostenibile delle piante officinali coltivate e spontanee nel contesto dell'offerta turistica rurale", incentrato sulla riscoperta del patrimonio culturale tradizionale delle comunità rurali (in particolar modo sui saperi relativi alle piante officinali coltivate e spontanee) e volto a favorire la cooperazione tra le attività di coltivazione di piante officinali e raccolta sostenibile di piante spontanee da un lato e l'offerta turistica (agriturismi, centri benessere…) dall'altro.
I Partner locali del progetto sono la Rete degli Ecomusei trentini, oggi rapresentata dalla coordinatrice Adriana Stefani, e le aziende iscritte al marchio di qualità Trentinerbe ®, promosso dalla Provincia Autonoma di Trento. "Ogni Ecomuseo della Rete - spiega Stefani - ha proposto e sviluppato una propria azione pilota che coniuga il tema delle piante officinali e le caratteristiche e risorse specifiche del proprio territorio, coinvolgendone le realtà economiche più interessanti e gli agricoltori e raccoglitori aderenti al marchio Trentinerbe ®, incoraggiando in tal modo la nascita di una sinergia tra operatori culturali e operatori economici. Inoltre sono state sviluppate alcune azioni comuni a tutti gli Ecomusei, come gli scambi bilaterali con realtà analoghe negli altri Paesi aderenti e l'elaborazione di materiale informativo e promozionale".
Le sette azioni pilota
Il progetto è articolato in sette azioni pilota, realizzate presso i singoli Ecomusei.
L'Ecomuseo della Valle di Peio, con l'azione "Gli orti dei semplici in Val di Peio", ha realizzato due campi sperimentali dedicati alle varietà officinali diffuse in zona e alla coltivazione del lino; i prodotti raccolti sono stati utilizzati per realizzare laboratori didattici.
L'Ecomuseo della Valle del Chiese ha sviluppato l'azione "L'orto dei rimedi – sperimentazione e didattica nell'ambito della coltivazione di piante officinali in Valle del Chiese", relativo alla creazione di un orto botanico-officinale, la realizzazione di una micro-filiera produttiva per la proposta commerciale di alcuni prodotti (infusi e insaporitori da cucina) e la conduzione di visite e laboratori didattici rivolti alle scuole locali e ai visitatori.
L'Ecomuseo della Judicaria ("Erbe da vivere...erbe di vita") si è dedicato alla creazione di un network di aziende produttrici di piante officinali, valorizzando al tempo stesso la loro specificità; inoltre si è dedicato all'implementazione dell'offerta turistica mediante la costruzione di percorsi di visita e pacchetti di soggiorno articolati per le varie esigenze.
L'Ecomuseo Argentario, con un'azione denominata "L'Orto in Villa", ha seguito la sistemazione e la coltivazione di un appezzamento abbandonato sul terreno di pertinenza di una prestigiosa villa ottocentesca; sull'appezzamento è stata avviata la coltivazione di varietà aromatiche e officinali e varietà orticole, a sostegno di una piccola attività imprenditoriale giovanile che ha permesso la realizzazione di percorsi guidati ed esperienziali.
L'Ecomuseo del Lagorai ("La riscoperta dell'utilizzo delle erbe officinali nella tradizione dell'Ecomuseo del Lagorai") si è concentrato sul recupero dei saperi e le consuetudini legati alle piante officinali, un aspetto indagato attraverso un'indagine effettuata con la collaborazione dei ragazzi delle scuole primarie ed i cui risultati dell'indagine sono stati usati per la progettazione di materiali divulgativi e per animare eventi ed escursioni rivolti alla popolazione locale ed ai visitatori.
L'Ecomuseo del Tesino ("Il giardino botanico del Tesino: usi delle piante officinali nella tradizione locale"), con la creazione di un orto botanico all'interno dell'Arboreto del Tesino e il coinvolgimento di alcune realtà agricole, ha voluto stimolare le numerose aziende agricole locali a riscoprire e investire nel settore delle piante officinali e avviare piccole filiere dedicate alle piante officinali.
L'Ecomuseo del Vanoi ha elaborato l'azione "Come il sol…come l'erba", che ha coinvolto le associazioni pro loco e varie professionalità presenti in valle (artigiani, hobbysti, associazioni, agricoltori) nella realizzazione di numerose attività, quali la creazione di gadget a tema, laboratori aperti al pubblico, creazione di piccoli orti e percorsi di visita.
"Le piante officinali nei territori degli Ecomusei del Trentino – Guida alla scoperta di saperi, tradizioni e itinerari"
Tra le azioni comuni realizzate in seno al progetto SY_CULTour per il Trentino vi è la creazione di una Guida dedicata alle particolarità erboristiche e agli "itinerari officinali" degli Ecomusei del Trentino, suddivisa in sette libretti di approfondimento, tanti quanti sono gli Ecomusei coinvolti nel progetto.
Le sette pubblicazioni, curate da Stefano Mayr dell'Associazione accompagnatori di territorio in collaborazione con lo staff degli Ecomusei e dell'Ufficio per le Produzioni biologiche, sono state pensate come agili libretti in grado di accompagnare il visitatore nell'incontro con i singoli territori, evidenziando le loro peculiarità culturali, raccontando le tradizioni rurali locali e illuminando le varietà officinali autoctone.
"Ogni libretto - ha detto Mayr - si apre con una descrizione dell'Ecomuseo cui è dedicato, nella quale vengono evidenziati le sue specificità e i tematismi che lo caratterizzano, e la presentazione dell'azione pilota da esso sviluppata in seno al progetto SY_CULTour. Alcuni capitoli, comuni a tutte le mini-guide, offrono una panoramica delle caratteristiche naturali, culturali e normative della provincia di Trento; si alternano ad essi i capitoli specifici di ogni guida, dedicati all'utilizzo delle piante officinali nella tradizione locale di ogni Ecomuseo; particolare importanza rivestono gli itinerari alla scoperta delle piante e le indicazioni sulle aziende che fanno uso di piante spontanee e coltivate". (cz)
Per informazioni:
Il sito del progetto: www.sycultour.eu
Il sito della Rete degli ecomusei del Trentino: www.ecomusei.trentino.it
Immagini a cura dell'Ufficio Stampa
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