Venerdì, 17 Ottobre 2014 - 02:00 Comunicato 2620

Un convegno di studio oggi a Trento
GIUSTIZIA: RIFORMA E PROSPETTIVE DEL NUOVO SISTEMA SANZIONATORIO

"C'è sempre stata grande sensibilità da parte della Regione relativamente al servizio Giustizia, una cosa forse anomala in Italia. Abbiamo investito, soprattutto, sulla giustizia conciliativa che tocca quei rapporti diretti e immediati fra i cittadini e di conseguenza rappresenta un tassello fondamentale della coesione sociale". Con queste parole l'assessore regionale Giuseppe Detomas è intervenuto oggi al convegno, organizzato da Regione e Università di Trento, dedicato al tema delle nuove disposizioni di riforma del sistema sanzionatorio, ed in particolare al nuovo istituto della "messa alla prova".-

Oggetto del convegno, una nuova normativa, introdotta quest'anno, che prevede la possibilità per l'imputato, nei procedimenti per reati puniti con pena pecuniaria, ovvero con reclusione fino a 4 anni, di chiedere la sospensione del processo con messa alla prova. La misura consiste in condotte riparatorie volte all'eliminazione delle conseguenze dannose o pericolose del reato, ove possibile in misure risarcitorie del danno, nell'affidamento dell'imputato al servizio sociale e nella prestazione di lavoro di pubblica utilità.
In Trentino, secondo i dati presentati al convegno, al 30 settembre sono state 134, le richieste in tal senso. "L'esperienza maturata con la giurisdizione di pace può rappresentare un utile punto di riferimento – ha detto l'assessore regionale ai giudici di pace Giuseppe Detomas – sia per le prospettive di depenalizzazione che la legge ha delineato e che possono incidere sulla competenza per materia del giudice di pace penale, sia sul versante dell'applicazione delle "nuove" misure sanzionatorie". "L'istituto della messa alla prova – ha concluso l'assessore regionale – rappresenta una scommessa importante, orientata in senso fortemente rieducativo, ma senza dimenticare la vittima, valorizzando le condotte riparatorie. La buona riuscita può dipendere da un coraggioso allargamento del suo ambito di applicazione".
Secondo il Procuratore della Repubblica del Tribunale di Trento Giuseppe Amato, intervenuto al convegno, in Trentino, si sono potuti sperimentare concretamente gli effetti e l'applicabilità del nuovo istituto. "Sono modalità intelligenti – ha detto Amato – ma c'è il rischio concreto di inapplicabilità, perché abbiamo un insieme di elementi che si devono comporre, molto impegnativi e bisogna tenere conto delle strutture che poi devono gestire"."Occorre attrezzarsi – ha detto ancora il Procuratore – e qui forse più che da altre parti, grazie anche all'apporto della Regione, siamo in grado di farlo".(fm)

Allegato audio: intervista all'Assessore Detomas
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