Martedì, 16 Aprile 2013 - 02:00 Comunicato 1025

Al Polo Universitario delle Professioni sanitarie un workshop promosso da Assessorato alla salute e Ufficio europeo dell'OMS
GESTIRE E COMUNICARE LE EMERGENZE PER LA SALUTE: UN SEMINARIO A TRENTO

Le amministrazioni pubbliche sono talvolta chiamate ad affrontare e gestire complesse situazioni derivanti da allarmi o preoccupazioni, più o meno giustificate, per la salute pubblica legate alla presenza di fattori di rischio ambientali accertati o sospetti, collegati ad esempio ad attività industriali o agricole. In Trentino è accaduto ad esempio per il "caso Acciaieria Valsugana" e per l'esposizione a fitofarmaci impiegati in frutticoltura in valle di Non, due casi di cui si è tra l'altro parlato oggi al workshop "Determinanti ambientali: identificazione, gestione e comunicazione dei rischi per la salute" organizzato dall'Assessorato alla salute e politiche sociali e dall'Ufficio regionale per l'Europa dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Obiettivo del seminario, ospitato presso il Polo universitario delle Professioni sanitarie dell'Apss, è quello di mettere gli operatori della salute nelle condizioni conoscitive migliori per una corretta gestione e comunicazione alla popolazione dei rischi per la salute derivanti dalle "emergenze" industriali o ambientali, in particolare a livello locale. Ecco spiegato perchè tra gli interventi al seminario due hanno riguardato le modalità con cui si sono affrontati in Trentino, da parte delle istituzioni, i casi dell'Acciaieria di Borgo Valsugana e dei fitofarmaci per l'agricoltura in valle di Non.-

La gestione di queste problematiche da parte delle autorità locali - questo il punto di partenza del seminario - richiede competenze e comporta interventi di diversa natura: non basta la capacità tecnica necessaria a valutare realisticamente la portata dei possibili impatti, occorre anche una accorta gestione delle informazioni, delle evidenze, della comunicazione sul rischio e delle relazioni con i portatori d'interesse più rilevanti.
Un esempio che illustra bene queste problematiche è quello delle implicazioni di salute delle aree industriali, particolarmente difficile per la complessità, l'incertezza, la frequente carenza di dati affidabili, i forti interessi invariabilmente presenti che generano conflitti fra le istanze industriali, occupazionali e ambientali, la necessità di intraprendere simultaneamente azioni di ricerca e di bonifica.
Il tema dei siti contaminati è per altro quanto mai attuale, anche a livello locale, dopo il recente decreto ministeriale di declassamento di 22 Siti di Interesse Nazionale a Siti di interesse regionale.
Secondo i promotori del workshop, la crescente domanda di partecipazione nelle politiche di gestione del rischio da parte dei cittadini e gruppi di interesse rappresenta un'ottima opportunità per l'adozione di politiche partecipate e sostenibili, ma richiede in particolare alle autorità sanitarie ulteriori competenze in tema di risk management. E' quindi importante quanto si è voluto fare a Trento, ovvero condividere le conoscenze accumulatesi in materia, e le migliori esperienze, a cominciare da quelle italiane più prossime. Di qui l'esposizione, accanto a quelli trentini, di alcuni casi studio riferiti a Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna.
-