Il presidente Walter Cainelli si è detto soddisfatto della collaborazione con le altre associazioni della Protezione civile (vigile del fuoco in particolare): “Credo che il lavoro di coordinamento impostata da tempo stia dando degli ottimi frutti. Esistono ancora delle situazioni da migliorare ma il quadro è molto soddisfacente”. Tra i temi trattati rientrano anche la futura sede, l’aggiornamento del parco mezzi e, soprattutto, la presenza crescente dei giovani. “L’adesione al Soccorso alpino da parte delle nuove generazioni - hanno concordato i due presidenti - rappresenta un importante momento formativo perché i ragazzi hanno l’opportunità di conoscere e rispettare le regole della montagna e la solidarietà verso le persone in difficolta”.
Nel 2020, il Soccorso alpino e speleologico del Trentino ha effettuato più di 1.200 interventi in ambiente montano o impervio per prestare soccorso a 1.283 persone. A questi si aggiungono 166 operazioni di Protezione civile, di cui 157 uscite degli operatori durante la prima fase del lockdown – da marzo a maggio 2020 – per consegnare a domicilio presidi sanitari individuali e pacchi viveri, in collaborazione con le altre realtà della Protezione Civile, 4 interventi per calamità naturali e 5 interventi di supporto veterinario. Nonostante le restrizioni dello scorso anno e nei primi mesi del 2021, il numero di interventi in ambiente montano nel 2020 è aumentato di 73 unità rispetto al 2019, anno in cui gli interventi sono stati 1.148.
Nella graduatoria delle attività svolte dalle persone per le quali è stato necessario l’intervento del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino la più rilevante è l’escursionismo con il 54% (690 persone soccorse), seguita dalla mountain bike per l’11% (138 persone soccorse), l’alpinismo per il 5% (68 persone soccorse), le ferrate per il 4% (53 persone soccorse), ricerca funghi per il 4% (46 persone soccorse) e scialpinismo per il 3% (36 persone soccorse). Si segnalano, inoltre, 9 interventi in valanga (5 persone soccorse), 2 interventi del gruppo tecnico forre e 2 interventi del gruppo speleologico. Le operazioni di ricerca di persone disperse sono state 78 mentre il numero delle false chiamate 23.
Durante il lockdown, i corpo si è distinto nell’attività di consegna a domicilio di presidi sanitari e pacchi viveri, in collaborazione con gli altri enti della Protezione Civile.