Lunedì, 03 Dicembre 2018 - 18:54 Comunicato 2892

Alla giornata inaugurale del Festival della Famiglia le conclusioni del Presidente della Provincia
Fugatti: "La famiglia è un valore fondante della nostra Autonomia"

"Se le valli si spopolano si impoverisce l'intero Trentino. La famiglia è importante per lo sviluppo della società, la nostra è una terra di Autonomia che ha dei forti valori fondanti, la famiglia è uno di questi valori", queste le parole conclusive del presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, alla giornata inaugurale del Festival della Famiglia, che è terminata poco fa al Teatro Sociale di Trento.
Dopo i saluti istituzionali e la tavola rotonda, il Festival è proseguito con gli interventi di due esperti di settore, Joaquim Oliveira Martins, vice direttore dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OECD-Parigi) e Ignacio Socias, direttore della Federazione internazionale per lo sviluppo familiare (IFFD-USA). Dai due esperti di settore alcuni spunti importanti sul tema “Qualità della vita del territorio e competitività” e da Socias è arrivato anche un riconoscimento alle politiche familiari messe in campo in Trentino: "Nel 2020 porterà all'attenzione dell'Onu la candidatura del progetto family friendly della Provincia autonoma di Trento come miglior pratica internazionale".

"E' un onore per il Trentino poter ospitare questo Festival - ha esordito il presidente Fugatti - su una tematica davvero all'ordine del giorno. La famiglia è un tema che sta a cuore ai governi nazionali e non solo, come abbiamo visto. In Trentino abbiamo un sistema di valori che pone al centro la famiglia, motore per lo sviluppo della società. Abbiamo poi una legge, del 2011, dedicata proprio al benessere familiare e sulle politiche familiari e sociali investiamo ogni anno 78 milioni di euro. Nonostante questo, il trend delle nascite, anche in Trentino, è in calo, sebbene meno rispetto alla media italiana". Si tratta di una tendenza a livello europeo, ma sulla quale bisogna prestare attenzione: "Il tema della denatalità nelle valli trentine va affrontato con un approccio diverso rispetto ai centri maggiori, perché lo spopolamento delle valli comporta problematiche agricole, ambientali, turistiche - ha proseguito il presidente della Provincia -. Il Trentino deve far crescere le proprie valli, deve essere attrattivo per i giovani, ovvero le istituzioni dovrebbero mettere nelle condizioni i ragazzi e le famiglie di poter scegliere liberamente di avere figli". Fra le azioni che il governo provinciale vuole mettere a regime non vi è solo il sostegno per le rette degli asili nido: "Si tratta - ha spiegato Fugatti - di un primo passo, serve una politica integrata, per esempio sappiamo che molti giovani fra i 20 e i 30 anni fanno fatica ad uscire dalle proprie famiglie, quindi si potrebbe pensare ad agevolazioni sugli affitti per i giovani, oppure a percorsi agevolati nei concorsi pubblici per le madri, a bonus bebé che non siano legati solo alla nascita, al sostegno ad esempio ai nidi aziendali".

Nel corso del pomeriggio Joaquim Oliveira Martins, vicedirettore dell’OECD (Organisation for Economic Co-operation and Development) di Parigi ha parlato dei fattori che entrano in gioco ed influenzano il benessere delle persone a livello locale. Solo per citarne alcuni sono, ad esempio, la possibilità di lavoro, l’accesso alla sanità pubblica, il basso inquinamento e la sicurezza: elementi di cui le strategie politiche devono tenere conto perché hanno grande impatto sul miglioramento della vita dei cittadini e dei territori. Martins ha presentato il metodo sviluppato da OECD per calcolare il benessere all’interno delle 400 regioni che ne fanno parte e uno studio sistematico dei territori che evidenzia lo stato di fatto e si propone come una guida per migliorare le politiche di cui ogni specifica comunità ha bisogno, tenendo conto anche della necessità della partecipazione dei cittadini, per la crescita dell’intera società.
Ignacio Socìas Piarnau, direttore della IFFD, Federazione Internazionale per lo sviluppo familiare, ha quindi analizzato la situazione demografica attuale. Il calo delle nascite comporta il progressivo invecchiamento della popolazione e la povertà materiale è sostituita da povertà di tempo e di affetto. Partendo dal rispetto delle scelte delle famiglie, la povertà familiare va affrontata rafforzando l’equilibrio famiglia-lavoro e promuovendo la solidarietà fra le generazioni, così che sia possibile raggiungere un benessere che diventi agente principale di sviluppo della società. Un buon esempio che mostra ottimi risultati è la soluzione recentemente approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che invita tutti gli Stati membri a investire in politiche che tengano conto dei bisogni delle famiglie e promuovano la condivisione delle responsabilità domestiche e di cura familiare fra uomo e donna. Attenzione particolare va poi dedicata al ruolo delle donne perché "stiamo chiedendo alle donne tanto e di più di quanto stanno facendo. Le donne lavorano in contesti creati dagli uomini e poi hanno il lavoro domestico. La società genera una disuguaglianza per cui le donne non possono avere i figli che desiderano" (at e sll.m.)

L'intervista al presidente Fugatti:

Riprese e immagini a cura dell'Ufficio Stampa

(at)


Immagini