Lunedì, 08 Aprile 2024 - 11:32 Comunicato 736

Venerdì 12 aprile al Museo delle Palafitte
Fiavé ricorda l’archeologo Renato Perini nel centenario della nascita

Nella ricorrenza dei 100 anni dalla nascita, Fiavé ricorda la figura di Renato Perini con un incontro dedicato all’archeologo trentino, che si terrà venerdì 12 aprile, alle ore 18, presso il Museo delle Palafitte. All’evento interverranno Francesca Gerosa, vicepresidente e assessore all’istruzione, cultura e sport, politiche per la famiglia, per i giovani e per le pari opportunità provinciale, Beniamino Bugoloni, sindaco di Fiavé e Franco Marzatico, dirigente dell’UMSt Soprintendenza per i beni e le attività culturali. L’iniziativa è del Comune di Fiavé in collaborazione con l’Ufficio beni archeologici dell’Umst Soprintendenza per i beni e le attività culturali. Dopo i saluti istituzionali, il programma prevede un dialogo a più voci con la partecipazione di coloro che hanno conosciuto e collaborato con Perini, la proiezione del filmato e la visita alla mostra “Che tempi, quei tempi! Il patrimonio svelato: le palafitte di Fiavé dalla torbiera al parco archeologico” allestita nel museo.
A Renato Perini, scopritore delle palafitte di Fiavé, l’Amministrazione comunale aveva conferito la cittadinanza onoraria nel 1994. Nel 2022 è stato intitolato a suo nome il polo museale palafitticolo che comprende il sito archeologico, il Museo e il Parco Archeo Natura. Le sue ricerche hanno portato le palafitte di Fiavé all’attenzione della comunità scientifica internazionale fino all’inclusione nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO.
Renato Perini, Fiavé 1994 [ Archivio Soprintendenza beni culturali PAT]

Renato Perini (Terragnolo, 12 aprile 1924 – Trento, 12 marzo 2007) è una figura fondamentale per le palafitte di Fiavé e il museo costituisce la testimonianza delle ricerche archeologiche da lui dirette tra il 1969 e il 1988. Maestro elementare, passato in seguito all’Ufficio beni archeologici di Trento, Perini fu archeologo sul campo. La laurea honoris causa gli venne attribuita dall’Università di Innsbruck nel 1989, vent’anni dopo l’inizio di uno dei più importanti scavi della protostoria italiana ed europea. Sono numerosissime le indagini archeologiche, sia in territorio provinciale, sia fuori regione, da lui condotte, vantando anche collaborazioni con enti nazionali ed esteri. Contemporaneamente alle ricerche sul campo, Perini studia materiali, cura diverse mostre relative a scavi e reperti, partecipa a convegni scientifici e pubblica i risultati dei suoi studi su riviste specialistiche, in Italia e all’estero. Dal 1969 al 1988 dirige una serie sistematica di campagne di scavo nell’abitato palafitticolo dell’età del Bronzo di Fiavé-Carera. Grazie all’allora innovativo approccio multidisciplinare e al coinvolgimento di specialisti provenienti da molti paesi europei, i risultati delle indagini contribuiscono in maniera significativa a risolvere il dibattito scientifico internazionale degli abitati sorti in ambiente umido e gettano nuova luce in merito alla relazione delle comunità umane preistoriche con l’ambiente circostante.

Che tempi, quei tempi! Il patrimonio svelato: le palafitte di Fiavé dalla torbiera al parco archeologico” è un progetto di memoria partecipata dedicato alle ricerche nella torbiera che hanno riportato alla luce il sito palafitticolo dell’età del Bronzo. Il progetto, curato da Luisa Moser e Mirta Franzoi dei Servizi Educativi dell’Ufficio beni archeologici, ha visto la raccolta di foto, articoli di giornale, testimonianze orali e scritte, dedicate alle ricerche archeologiche condotte nella torbiera di Fiavé dal 1969 ad oggi. Al progetto hanno contribuito numerose persone che, in gioventù, hanno preso parte agli scavi condotti da Renato Perini e che hanno messo a disposizione immagini fotografiche e riprese video e hanno condiviso i ricordi di quelle straordinarie stagioni. Iniziate nel 1969, le ricerche archeologiche in quello che anticamente era il lago Carera, oggi divenuto torbiera, hanno portato le palafitte di Fiavé all’attenzione della comunità scientifica internazionale fino all’inclusione, nel 2011, nel patrimonio mondiale UNESCO con l’inserimento, assieme alle palafitte di Ledro e ad altre 109 aree archeologiche, nel sito seriale transnazionale “Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino”.

Informazioni
Provincia autonoma di Trento
UMSt Soprintendenza per i beni e le attività culturali
Ufficio beni archeologici
Via Mantova, 67 - 38122 Trento
tel. 0461 492161
e-mail: uff.beniarcheologici@provincia.tn.it
www.cultura.trentino.it/Temi/Archeologia

(md)


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