Ripercorrendo con la memoria le ore più complesse, quelle immediatamente successive al crollo della Marmolada, il presidente Fugatti ha parlato con grande ammirazione dell’opera dei vigili del fuoco volontari: “Avete ricevuto l’allerta e senza esitazione siete saliti in quota con i soccorritori delle altre realtà che fanno capo alla nostra Protezione civile. Non sapevate a cosa sareste andati incontro ed avete rischiato la vita per salvare i feriti e recuperare i corpi di chi non ce l’ha fatta” ha detto, ricordando come “Le donne e gli uomini delle diverse strutture operative e delle forze dell’ordine hanno lavorato per giorni fianco a fianco. La grande capacità organizzativa e l'impegno delle diverse realtà ci sono stati riconosciuti dalle più altre cariche dello Stato e di questo dovete essere orgogliosi”.
Un sano orgoglio per l’appartenenza alla divisa, che è trasparito dagli interventi dell’ispettore distrettuale Pellegrin e del presidente della Federazione, Pederiva, che ha osservato: “Abbiamo dato un esempio di efficienza e di unione”. “Per noi è stato un onore operare in quel contesto” ha sottolineato Pellegrin, ricordando l’immediato intervento di 60 vigili del fuoco volontari provenienti da tutta la val di Fassa. “Si trattava di un intervento complesso, anche perché nulla si sapeva della stabilità del ghiacciaio. Nello svolgimento delle operazioni c’è stato un mix perfetto delle professionalità messe in campo da ogni operatore. Ci abbiamo messo il cuore”.
Nel corso dell’anno i Corpi del Distretto Fassa hanno risposto a 262 allerte lanciate dalla Centrale unica di emergenza, per un totale di circa 13mila ore di intervento. Per garantire lo svolgimento di operazioni tempestive e professionali, negli ultimi 12 mesi i vigili del fuoco della valle hanno seguito 3.800 ore di formazione.
Santa Barbara, il presidente Fugatti: “Il Trentino è orgoglioso di voi”. L’ispettore Pellegrin: “Ci mettiamo il cuore”
Fassa, 13mila ore di interventi in un anno e il ricordo dell’emergenza in Marmolada
Sei Corpi, 154 vigili del fuoco volontari effettivi e ben 50 allievi, per un totale di 13mila ore di interventi al servizio della comunità locale. Per l’Unione distrettuale della Val di Fassa - la più piccola di tutto il Trentino - la celebrazione della patrona Santa Barbara assume quest’anno un significato particolare. La scorsa estate questa terra è stata infatti ferita da due calamità che i Vigili del fuoco volontari - in stretta sinergia con le altre componenti del sistema di Protezione civile del Trentino - hanno saputo affrontare con professionalità, impegno e abnegazione. Il 3 luglio il crollo di un seracco in Marmolada ha strappato 11 persone all’affetto delle loro famiglie e il 5 agosto una bomba d’acqua ha causato smottamenti e ingenti danni nei Comuni di San Giovanni, Mazzin e Campitello. “La Val di Fassa non si è mai abbattuta, ma di fronte a questi eventi ha saputo immediatamente reagire. Lo ha fatto grazie al vostro spirito di servizio, al vostro grande senso di appartenenza a questa terra. Per questo motivo, a nome dell’intera comunità trentina desidero rivolgervi un dovuto ringraziamento” sono state le parole del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, che venerdì sera ha raggiunto Mazzin di Fassa per la tradizionale festa del Distretto, dove don Mario Bravin (vice ispettore di Fassa) ha celebrato la santa messa. Qui, accanto all’ispettore Alessandro Pellegrin e al presidente della Federazione trentina dei Vigili del fuoco volontari, Giancarlo Pederiva, hanno voluto essere presenti i sindaci del territorio (in testa il padrone di casa, Fausto Castelnuovo, vigile del fuoco premiato per i 40 anni di servizio), il procurador Giuseppe Detomas, la senatrice Elena Testor e il consigliere provinciale Luca Guglielmi.