Matano, intervenuto nell’evento curato da Alessandro Cannavò, ha avuto sin da subito la fortuna di avere due genitori che lo hanno supportato: una madre americana ed un padre carabiniere che andava pari passo con le barzellette.
Avanguardista di youtube, caricava i suoi video dalla camera ed erano visualizzati da circa duemila persone, perlopiù del paese di origine.
Matano deve molto del suo successo a soli 20 anni a Davide Parenti che lo ha voluto nel programma Le Iene e che lo ha accolto a casa sua a Milano. Matano ha sempre avuto una passione smodata per i comici perché è stupendo, molto ambizioso e difficile voler far ridere come lavoro. Quando si vuol far ridere è come servirsi di vari pezzi di puzzle scomposto e trasformarli in battute, che riemergono nella memoria, nel subconscio personale e ti scuotono come movimenti tellurici. Da qui nasce la battuta, l’improvvisazione, la risata.
“Italia’s Got Talent”, una produzione con 300 persone, lo ha aiutato a comprendere a fondo quanto sudore e fatica sono necessari per svolgere il lavoro di giudice ed intrattenitore dalla sonora risata assieme ai suoi “maestri” Claudio Bisio e Luciana Littizzetto. In “LOL – Chi ride è fuori” ha scoperto il senso di essere un gruppo di comici dove il confronto è estremamente importante. In particolar modo Elio di Elio e le Storie Tese è una delle persone più divertenti, intelligenti e generose che lui abbia mai conosciuto però, una raccomandazione: mai parlare di baseball con lui.
In America da oltre 20 anni esiste il format “Prova prova sa sa”, un programma surreale di pura improvvisazione dove i comici sono dei performer come i membri di un gruppo jazz. È un atto di fiducia e di ascolto verso gli altri, una improvvisazione continua e collaborativa.
Matano adora Massimo Troisi e lo definisce talmente potente che se lo vedi pensi che non ci sia un altro modo per far ridere.
Negli ultimi 15 anni ha raccontato come la comicità sia completamente cambiata, bombardata da notizie ed intrattenimenti social direttamente dal cellulare in cui pure il tasso di attenzione ne ha fortemente risentito. Questo boom tecnologico, specialmente con TikTok, ha spezzato la catena ciclica tra generazioni, bruciando i ponti tra giovani e anziani che vedono il mondo cambiare repentinamente davanti ai loro occhi. Anche le molte ore trascorse negli anni passati nel reparto trucco per trasformare i volti delle persone, è ora una pratica velocizzata all’estremo, grazie ai filtri presenti sui social che permettono tali cambiamenti nell’arco di pochi secondi ed il successivo caricamento online, come avviene in molti dei suoi video e scherzi presenti sui social.
Il Trentodoc Festival è promosso dalla Provincia Autonoma di Trento e organizzato da Istituto Trento Doc e Trentino Marketing, in collaborazione con il Corriere della Sera.