I cinque massi si sono staccati nella prima mattina di venerdì dalla montagna, a circa 800 metri a monte dell'abitato di Cembra, in località Piaggia-Carraia. Le masse rocciose sono precipitate a valle, contenute dalle reti paramassi, finendo in mezzo alle vigne a poche decine di metri dalle prime abitazioni. Accertata la situazione di apparente instabilità del pendio montano, il sindaco Antonietta Nardin ha ordinato, sempre nel pomeriggio di ieri, l'evacuazione di cinque famiglie per un totale di sedici persone. Secondo i primi rilievi, svolti dalla Protezione civile trentina, i cinque massi misurano un volume di circa 200 metri cubi.
Nella giornata di oggi, a Cembra è arrivato l'assessore provinciale alla protezione civile, Tiziano Mellarini, che ha incontrato le famiglie e ha accertato l'entità dei danni. "I massi - spiega Mellarini - hanno danneggiato reti e vigneti. A preoccupare non è però la loro entità ma la condizione di precarietà delle cinque famiglie, alle quali ho assicurato l'impegno personale e del presidente Ugo Rossi per una rapida soluzione dell'emergenza".
In giornata, favorite anche dalle condizioni meteo stabili, sono iniziate le operazioni di bonifica della parete, segnata da altri massi pericolanti. "Una ditta - conferma Roberto Bertoldi, responsabile della Protezione civile trentina - è già al lavoro ed ha provveduto al disgaggio delle masse rocciose più instabili".
L'emergenza è quindi destinata a rientrare a breve. "Lunedì - continua Mellarini - ho convocato una riunione di tecnici della Protezione civile e personale comunale per decidere l'intervento definitivo che consentirà all'area la necessaria sicurezza". In particolare, lunedì si deciderà come intervenire sulla parete, così da concludere le operazioni di disgaggio, e il rafforzamento delle barriera antimasso.
Filmato a cura dell'Ufficio stampa -