Venerdì, 12 Aprile 2013 - 02:00 Comunicato 981

Aperti stamattina i lavori della due giorni al Colle di Miravalle di Rovereto
FORUM SUL CENTENARIO DELLA GRANDE GUERRA: GLI ATTORI LOCALI

Sono iniziati stamattina i lavori della due giorni al Colle di Miravalle di Rovereto, con gli interventi dei referenti del Comitato operativo Grande Guerra che hanno illustrato i progetti in corso sul territorio locale. Un territorio dove vi sono una novantina di forti e nel quale sono stati catalogati oltre 8.000 manufatti di guerra – e si tratta solo del 10% del totale – con più di 15.000 punti gps. In apertura, i saluti del reggente della Fondazione Opera Campana dei Caduti, Alberto Robol, che ha colto l'occasione per ricordare il significato del Colle di Miravalle dove è collocata Maria Dolens, del sindaco di Rovereto Andrea Miorandi e del presidente della Comunità della Vallagarina Stefano Bisoffi; fra il pubblico, composto di amministratori e addetti ai lavori, anche il senatore Franco Panizza.-

Il dirigente del Dipartimento della Conoscenza, Marco Tomasi, ha evidenziato l'importanza di momenti di confronto, per partire dalla storia e rilanciare il tema della pace; quindi al coordinatore Lorenzo Baratter il compito di introdurre le prime relazioni.
Sandro Flaim, ha ripercorso i progetti strutturali che sta portando avanti la Soprintendenza per i Beni architettonici e archeologici: "Il progetto Grande Guerra aveva alcuni grossi obiettivi. Uno dei primi è ormai ultimato: si tratta del recupero di forte Cadine per farne un luogo simbolo del territorio fortificato, un centro informativo del territorio; in questi giorni stiamo completando l'allestimento, il forte è stato affidato alla Fondazione Museo storico del Trentino. Vi sono poi alcuni progetti pilota, praticamente ultimati, come il forte di San Biagio, che dovrà descrivere la vita dei soldati, il forte di Tenna, le cui rovine racconteranno la storia dei recuperanti e che vedrà attorno a sé un grande parco della memoria, forte Dossaccio, inserito all'interno di una sentieristica storica curata dal Parco Adamello Brenta". Prosegue anche il censimento delle opere campali: "Finora abbiamo rilevato – ha proseguito Flaim – più di 8.000 manufatti con oltre 15.000 punti gps, che corrispondono soltanto al 10% di quello che è presente sul territorio. Stiamo inoltre proseguendo con il lavoro di inventario e schedatura di cimiteri, monumenti ai caduti e casini di bersaglio. Ci presentiamo al centenario – ha concluso il soprintendente – con circa una trentina di manufatti di rilievo visitabili in sicurezza".
Il provveditore del Museo della Guerra di Rovereto ha illustrato il percorso della Rete trentino Grande Guerra, nata quattro anni fa e ormai strutturata, spiegando che il lavoro degli ultimi mesi si è concentrato in particolare sui 19 musei che fanno parte della rete. Gustavo Corni, dell'Università di Trento, e Diego Leoni, del Laboratorio di Storia di Rovereto, hanno spostato l'attenzione sul piano della ricerca, spiegando i progetti messi in campo anche grazie alla Fondazione Bruno Kessler, dal progetto profughi che esplorerà il tema dei trentini sfollati allo scoppio del conflitto italo-austroungarico attraverso gli archivi austriaci, alla ricerca sull'ospedale psichiatrico di Pergine, dai prigionieri trentini in Russia agli ex-combattenti al termine della Grande Guerra: "La ricerca storica – ha concluso Corni – è l'humus attraverso il quale il cittadino può costruire il suo senso civico".
Il dirigente del Servizio attività culturali, Claudio Martinelli, ha presentato quindi l'effervescenza culturale del Trentino, dove operano: "Oltre 3.000 associazioni culturali, molte istituzioni, musei e singoli che producono cultura, questo in un territorio abitato da 520.000 abitanti. Dobbiamo sempre più – ha concluso Martinelli - muoverci come un sistema culturale".
Franco Buffa, del Servizio Conservazione della natura e valorizzazione ambientale, ha illustrato gli interventi di valorizzazione delle opere della Grande Guerra lungo il Sentiero della Pace, che si snoda per oltre 520 km lungo quello che un tempo era il fronte di guerra.
Chiara Bassetti e Stefano Landi hanno spiegato l'attività della Divisione Turismo e Promozione di Trentino Sviluppo e il progetto pilota per promuovere soggiorni scolastici in Trentino che si sta portando avanti assieme a tre Apt d'ambito, con capofila l'Apt Rovereto e Vallagarina.
Infine Beatrice de Gerloni, del Dipartimento della Conoscenza, ha portato all'attenzione dell'assemblea i percorsi educativi e la memoria del Primo conflitto mondiale. "Il tema della Grande Guerra – ha spiegato de Gerloni – che ha lasciato in Trentino tracce indelebili, rappresenta per la scuola un'occasione non solo di conoscenza storica ma anche di sperimentazione di metodologie didattiche innovative, come la ricerca, i laboratori con le fonti e i documenti, la costruzione di percorsi esperienziali, la produzione di materiali didattici anche per studenti di altre realtà e Paesi".
Al termine, i saluti di Annamarie Wieser, referente per il Trentino della Croce Nera austriaca, e di Leonardo Sautariello, dell'Associazione nazionale dei Fanti d'Italia, che hanno ricordato il tema dei caduti di ambo i fronti.

Per informazioni sul primo conflitto mondiale e sul Centenario: http://www.trentinograndeguerra.it -