Venerdì, 07 Marzo 2014 - 02:00 Comunicato 519

Sottoscritto oggi da Provincia e Consorzio dei Comuni, cui viene riconosciuta piena autonomia gestionale nel contenimento della spesa pubblica
FINANZA LOCALE, UN PROTOCOLLO D'INTESA PER SOSTENERE LE ATTIVITÀ ECONOMICHE E LE FAMIGLIE

Il riconoscimento della piena autonomia gestionale dei Comuni ai fini del raggiungimento degli obiettivi di contenimento della spesa pubblica. La valorizzazione della nuova competenza provinciale in materia di tributi locali attraverso un approccio "di sistema" tra Provincia e Autonomie locali per l'adozione di manovre fiscali coerenti rispetto all'obiettivo condiviso di sostenere le attività economiche e le famiglie. Questi gli importanti contenuti del Protocollo in materia di finanza locale a valere per il 2014 sottoscritto oggi dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, da Carlo Daldoss, assessore alla coesione territoriale e agli enti locali e da Paride Gianmoena, presidente del Consorzio dei Comuni trentini.-

Per quel che riguarda il riconoscimento della piena autonomia gestionale dei Comuni il protocollo individua un obiettivo pluriennale di riduzione della spesa corrente dei Comuni, in coerenza con il Piano di Miglioramento della pubblica amministrazione approvato dalla Provincia, che sarà poi declinato per ogni singolo Comune e al quale si collega la riduzione dei trasferimenti provinciali. Rispetto agli anni precedenti, per i quali venivano individuate misure puntuali di contenimento e razionalizzazione della spesa, il Protocollo appena firmato rafforza l'autonomia decisionale e gestionale dei Comuni, in un'ottica di responsabilizzazione, attribuendo loro la libertà di individuare gli strumenti e le misure da introdurre per raggiungere, nell'arco di tempo stabilito, l'obiettivo di riduzione della spesa.

Quanto alla valorizzazione della nuova competenza provinciale in materia di tributi locali, Giunta provinciale e Consiglio delle Autonomie Locali hanno condiviso di contenere il più possibile gli effetti fiscali negativi a carico delle famiglie e delle attività economiche derivanti dalla legge statale di stabilità 2014, la quale ha abrogato il trasferimento statale compensativo relativo all'IMU abitazione principale (circa 28 milioni di euro per il Trentino) e ha introdotto la TASI, un nuovo tributo locale, attraverso il quale consentire ai Comuni il recupero della citata mancata compensazione.

Si è in particolare deciso con riferimento alla TASI di:
1. applicare all'abitazione principale e relative pertinenze un'aliquota massima pari all'1 per mille con detrazione pari a 50 euro;
2. esentare gli immobili destinati ad attività economiche con esclusione di quelli rurali e di quelli utilizzati per l'esercizio dell'attività bancaria, assicurativa e professionale;
3 eliminare la componente della percentuale TASI minima dovuta dall'occupante dell'immobile (locatario, comodatario ecc.).

Per quanto riguarda l'abitazione principale, a fronte di un'aliquota massima che a livello statale raggiungerà il 3,3 per mille, si è deciso che in Trentino tale aliquota non potrà superare l'1 per mille e che si dovrà applicare una detrazione d'imposta pari a 50 euro. Per fare un esempio: con riferimento ad un'abitazione principale "tipo" di circa 85 metri quadri, con rendita pari a circa 520 euro e una pertinenza "tipo" di circa 15 metri quadri con una rendita pari a circa 130 euro, l'applicazione dell'aliquota massima dell'1 per mille con la detrazione di 50 euro, determinerà un'imposta pari a circa 59 euro. Considerato inoltre che è stata abrogata l'addizionale TARES (introdotta e applicata a valere sul 2013 e pari a 0,30 euro per metro quadrato) che nell'esempio considerato vale circa 30 euro, il maggior carico fiscale rispetto al 2013 relativo alla situazione "tipo" qui considerata, ammonterà al massimo a circa 29 euro (59-30). L'esempio fa riferimento al carico fiscale massimo, in quanto un Comune può ridurre fino ad azzerare l'aliquota o può incrementare la detrazione fino alla piena concorrenza dell'imposta.

Per quanto riguarda l'esenzione degli immobili destinati ad attività economiche, a fronte di un'aliquota massima che a livello statale raggiunge il 3,3 per mille, si è deciso di introdurre un'esenzione generalizzata tranne alcune eccezioni. L'esenzione fa sì che le attività economiche beneficieranno di un'effettiva riduzione della pressione fiscale locale rispetto al 2013 per il venir meno dell'addizionale TARES.

L'esenzione introdotta in favore dei locatari/comodatari è stata decisa esclusivamente per finalità di semplificazione, sia per i Comuni che per i contribuenti. Considerata infatti la modesta entità del gettito e la notevole complessità delle procedure per la gestione di questa componente del tributo, si è valutato opportuno eliminarla. Nei confronti degli immobili in locazione/comodato la TASI sarà dovuta pertanto solo dal possessore dell'immobile per la sua quota pari al 90% dell'imposta.

Inoltre, per contenere la pressione fiscale anche nei confronti dei contribuenti non destinatari delle specifiche misure agevolative fin qui esposte e per garantire equità applicativa nel territorio provinciale, si è concordato di limitare l'applicazione dell'aliquota TASI ad un massimo dell'1,5 per mille, limite ben inferiore a quello statale più volte già citato e pari al 3,3 per mille.

A completamento della manovra fiscale locale, i Comuni si sono anche impegnati a non aumentare le aliquote IMU nei confronti delle attività economiche destinatarie delle esenzioni TASI e a non introdurre/aumentare l'addizionale IRPEF.

A fronte di questi impegni e vincoli assunti dai Comuni, la Provincia istituirà un Fondo di circa 5 milioni di euro per compensare gli eventuali squilibri finanziari.

Si segnalano per concludere altre due importanti decisioni assunte nel Protocollo.
La prima caratterizza la manovra in materia di finanza locale per il 2014 ed è costituita dalla riprogrammazione degli investimenti dei Comuni al fine di qualificare la spesa secondo principi di selettività e di rafforzamento della valutazione di efficacia, tenuto conto da un lato dei vincoli derivanti dal patto di stabilità, dalla riduzione dei volumi del bilancio provinciale nonché dai limiti per il ricorso al debito e, dall'altro, della necessità di attivare un flusso costante di lavori pubblici in modo da garantire un sostegno al sistema economico-produttivo.

La seconda prevede di inserire una norma nella finanziaria provinciale per la quale sarà gratuita la partecipazione di sindaci, assessori e consiglieri comunali, nei consigli di amministrazione delle società partecipate dai loro Comuni qualora l'incarico sia previsto dallo statuto societario o da accordi parasociali, oppure qualora la società sia a controllo pubblico. Questa disposizione si applicherà alle prime nomine dopo l'entrata in vigore della legge finanziaria.

In allegato pdf il testo integrale del Protocollo in materia di finanza locale a valere per il 2014 -