
Rossi ha esordito ricordando che in Eusalp si trasferiscono anche gli esempi della cooperazione fra i tre territori dell’Euregio, con l’obiettivo di scambiarsi le buone pratiche e mettere a fattor comune le risposte che ciascuna regione dà ai problemi. “Vi è un’ulteriore sfida - ha aggiunto Rossi che è quella molto difficile e ambiziosa di contrastare il clima di incertezza e di chiusura che sta attraversando un po’ tutti i Paesi e che è alimentata dalle difficoltà che gli Stati incontrano nel dare risposte ai cittadini. È quindi particolarmente importante che ci siano delle regioni che si impegnano a collaborare fra di loro per riuscire a migliorare le risposte che già cercando di offrire singolarmente. Penso che questa collaborazione possa rappresentare un segnale ad indicare un cammino in cui ciascuno riesce a cedere qualcosa di proprio in funzione di un lavoro comune”.
“Eusalp è una palestra - ha aggiunto Rossi - che magari non sempre è percepita come immediatamente efficace, ma come ogni pratica sportiva ha bisogno di un allenamento lungo, proprio ciò che serve anche al processo di integrazione europea”.
Gli “esercizi” praticati sono invero molto concreti e si concentrano tra l’altro sulla filiera della conoscenza e del trasferimento dei sapere dal mondo della formazione a quello del lavoro, terreno che il Trentino sta facendo proprio, anche come risposta alla necessità di garantire prospettive occupazionali alle nuove generazioni. “Partecipare all’elaborazione di strategie comuni - ha concluso Rossi - è il modo migliore per vincere una sfida dalle dimensioni globali. Bisogna continuare in questa direzione perché se lavoriamo assieme e con serietà l’Europa non potrà non ascoltarci”.
Fotoservizio a cura dell'Ufficio Stampa