La mobilitazione era iniziata il 3 maggio, con le attività di scouting. Quindi, poco più di 10 giorni dopo, è scattato l'intervento 'preventivo'. “Per la prima volta la colonna mobile è stata attivata prima che l'emergenza emergesse in tutta la sua drammaticità, in considerazione delle previsioni meteo e di un primo effetto delle precipitazioni che, nelle settimane precedenti, avevano messo a dura prova l'Emilia Romagna” spiega il dirigente generale del Dipartimento Protezione civile, foreste e fauna, Raffaele De Col. Sul posto, il coordinamento è stato affidato al Servizio prevenzione rischi e Cue.
Instancabile è stato l'impegno nei comuni di Modigliana, Dovadola, Castrocaro Terme, Tredozio, Rocca San Casciano, Portico e San Benedetto, Forlì (provincia di Forlì-Cesena), Castel del Rio, Fontanelice, Borgo Tossignano e Casal Fiumanese (Valle del Santerno, provincia di Bologna), Sant’Agata sul Santerno, Conselice, Lugo e Ravenna (provincia di Ravenna). Sul posto sono intervenuti Vigili del fuoco volontari, Croce rossa italiana del Trentino, Soccorso alpino e speleologico, Protezione civile Ana Trento (Nuvola), Corpo permanente dei Vigili del fuoco di Trento (anche con il Nucleo elicotteri), Servizio prevenzione rischi e Cue, Servizio foreste, Servizio bacini montani, Servizio per il sostegno occupazionale e la valorizzazione ambientale, Servizio gestione strade, Servizio geologico, Dolomiti ambiente e Trentino digitale.
Il 19 maggio la Colonna mobile trentina si è trasferita a Lugo, ma nelle zone in cui il Trentino si era occupato del primo intervento è comunque rimasto un team tecnico di ingegneri, geologi e geometri che si è occupato della valutazione dei danni e del supporto tecnico ai Comuni per la progettazione preliminare delle opere di prevenzione.
A Lugo (dove ha operato un totale di 91 operatori) la Protezione civile del Trentino si è alternata nell'assistenza alla popolazione (con consegne di cibo e acqua), nel liberare scantinati, garage e interrati dall'acqua, nel supporto alla gestione del ritiro dei rifiuti ingombranti e nella fondamentale vigilanza anti incendio nelle aree di stoccaggio temporanee che ora sono praticamente vuote. Negli ultimi giorni è da registrare l'attività di verifica e pulizia sui tombini e le bocche di lupo di numerose vie del centro abitato dopo l'intensissima precipitazione di sabato 3 giugno (28 millimetri di pioggia in circa venti minuti). Decine gli interventi attuati seguendo la mappa delle segnalazioni dei cittadini inviata dagli uffici del Comune.
“La competenza, professionalità e umanità di cui abbiamo goduto in questi giorni ci ha permesso di iniziare a risollevarci – spiega il sindaco di Lugo Davide Ranalli -. Abbiamo stabilito legami forti, dettati dall'emergenza e che vorremmo mantenere in nome dell'aiuto fondamentale che è stato dato alla nostra comunità. La mia riconoscenza va a tutti coloro che hanno operato a Lugo e al presidente della Provincia Maurizio Fugatti che è stato con noi nelle primissime ore e con il quale abbiamo percorso le strade di una città allagata. Quelle immagini ora iniziano a essere lontane ma la gratitudine resterà qualcosa di impresso nel nostro cuore”.