
“È importante essere qui, anche per dare un segnale di vicinanza al territorio. In questa sede illustriamo come verrà realizzata la nuova Casa della Comunità - spiega l’assessore alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia, Stefania Segnana - che sarà dedicata ai servizi sanitari di base ed organizzata secondo un modello di prossimità, in grado di dialogare e di accogliere le richieste che arrivano dalla comunità”.
L’assessore, che ha ricordato la presenza in sala del direttore generale Ferro e di numerosi dirigenti di Apss, disponibili a chiarire ai cittadini tutti gli aspetti dell’iniziativa, ha sottolineato l’impegno del Trentino per cogliere al meglio l’opportunità dei fondi PNRR per il miglioramento del sistema sanitario. Uno sforzo dedicato non solo alle sedi fisiche ma anche all’evoluzione tecnologica e alla telemedicina. “Alla nostra Provincia - ha precisato Segnana - sono assegnati 15 milioni di euro per realizzare 10 case della Comunità, a cui si aggiungono 3 Ospedali di Comunità, per ulteriori 8 milioni, e 3 Centrali Operative territoriali, per un finanziamento di 850mila euro. Il Dipartimento salute e politiche sociali della Provincia e Apss stanno lavorando a ritmo accelerato per rispettare le tempistiche di tutti i progetti. È una grande mole di lavoro, spesso gestita in contemporanea, per la quale va dato merito ai nostri tecnici. E naturalmente un ringraziamento va a tutto il personale sanitario e socio-sanitario trentino che è impegnato nel garantire un alto livello di servizi a tutti i cittadini”.
Il dg Ferro ha ricordato come “il concetto di Casa della Comunità sia perfettamente in linea con il nostro modello di sanità di prossimità”. “I ‘posti letto domiciliari’ - ha aggiunto Ferro - garantiti attraverso l’assistenza domiciliare e la rete sul territorio saranno sempre più centrali nella sanità del futuro assieme ai posti letto ospedalieri. Certamente, il nodo del personale è una priorità che stiamo affrontando. In ogni caso, l’Azienda sanitaria è impegnata nel garantire l’alto livello in tutti i punti della rete e in particolare nella sanità territoriale, che è uno dei punti forti della riforma di Apss”.
“Le Case della Comunità sono una novità, ci sembrava dunque importante trasmettere informazioni precise - le parole del sindaco Maria Bosin -. Il nostro territorio, grazie al percorso avviato negli anni scorsi, si è mostrato pronto quando si è presentata l’occasione del PNRR. Tutto questo però è stato reso possibile grazie al supporto dell’assessorato provinciale alla salute e al contributo di Apss, che ci permettono di portare a compimento questa iniziativa a favore di una struttura dedicata ai servizi sanitari di base. È importante fornire una risposta completa ai bisogni del cittadino, risposta che passa da una presa in carico multidisciplinare ed integrata con i servizi sociali”.
“Siamo in una tappa importante in un percorso partito diversi anni fa per una struttura dedicata all’assistenza territoriale” il messaggio di Giovanni Zanon, presidente della Comunità di valle di Fiemme. “Conosciamo il valore della cura domiciliare e dell’assistenza ai soggetti più fragili. Ecco perché questi investimenti sono fondamentali per le nostre comunità. Bisogna mettere al centro il il cittadino e il beneficio che avrà nell’avere tutti i servizi in un unico punto di accesso”.
Debora Furlani, direttore del dipartimento Infrastrutture di Apss, ha illustrato dal punto di vista tecnico il progetto esecutivo approvato nei giorni scorsi.
Alberto Crestani, direttore dell’organizzazione dei servizi sanitari di base per il distretto est, e Stefania Aloisi, responsabile delle cure primarie per l’ambito territoriale di Fiemme, hanno spiegato le funzioni della nuova Casa della Comunità di Predazzo nell’ambito dell’assistenza di prossimità e dell’integrazione sanitaria e multidisciplinare.