
"La forza di Vanessa e Asia (la sorella gemella di Alice d’Amato infortunata alla vigilia delle Olimpiadi) la sentivamo a bordo pedana. Per me Vanessa è sempre stata un mito, un punto di riferimento, mai avrei pensato di poter allenarmi e gareggiare con lei, è stato come realizzare un sogno", rivela Manila Esposito, la più piccola del gruppo, quella ad aver fatto "il salto" più incredibile, da soli due anni in squadra e già uno splendido terzo posto anche nella gara individuale della trave.
Il momento più bello dell’argento olimpico a squadre lo racconta Elisa Iorio: "Oltre al podio, porterò sempre nel cuore gli occhi di Angela alla fine del suo esercizio al corpo libero; sono stati loro a parlare, ancora prima del punteggio. Era argento!". Un argento di certo sofferto per lei, costretta a gareggiare con una caviglia malandata. La ginnastica è prima di tutto sacrifico. Non solo delle atlete, ma di tutte le famiglie che le accompagnano in questo percorso o le lasciano andare lontane ancora giovanissime per realizzare un sogno. Senza mai far mancare il loro sostegno.
Sacrifici, capacità di ripartire dopo un infortunio o una delusione, ma senza mai dimenticare il divertimento. È questo il segreto, racconta Angela Andreoli: "Sapevo che il mio esercizio a corpo libero sarebbe stato decisivo, ma ho cercato di non dimenticare mai perché ho scelto questo sport: perché mi diverte. Questo mi ha aiutato a non pensare troppo, quasi fosse una gara normale. Sono riuscita a dare il 100% e a godermi il momento".
La forza del gruppo, ciò che ha reso possibile la magia, è nelle parole di Giorgia Villa: "Siamo come una famiglia, viviamo insieme 24 ore su 24 da tanti anni. Siamo cresciute insieme, non solo sportivamente, ed è questa la nostra forza, l’unione del gruppo".
A chiudere “la chiacchierata” è Alice D’Amato, che fa brillare in platea l’incredibile oro olimpico della gara individuale alla trave, nell’attrezzo che le è meno congeniale: "La ginnastica è uno sport bellissimo, devi avere determinazione, caparbietà, sicurezza, passione. È uno sport che può cambiarti la vita. L’importante è darsi degli obiettivi personali e non focalizzarsi su quelli degli altri. Mi sono sempre sentita l’ultima del gruppo e ora sono qui con questa medaglia d’oro al collo, forse è davvero l’ora, come mi dicono tutti, di cominciare ad avere più fiducia in me".