Con l’adesione a “Insieme contro la violenza sulle donne” , FBK rafforza il proprio impegno sui temi della sicurezza e della prevenzione, entrando come parte attiva nella cabina di regia istituita per la gestione delle iniziative contro la violenza di genere. La Fondazione mette a disposizione le proprie competenze di ricerca e innovazione tecnologica per sviluppare strumenti in grado di sostenere concretamente le donne vittime di violenza e sensibilizzare la cittadinanza sul tema.
In quest’ottica, FBK è già impegnata su diversi fronti, utilizzando la ricerca come leva per prevenire, monitorare e intervenire su situazioni di rischio e fenomeni di discriminazione.
Tra i molti progetti che FBK sta portando avanti ce n’è uno in particolare che riguarda la prevenzione di questa emergenza. In Italia si stima che più di 6,5 milioni di donne abbiano subìto violenza fisica o sessuale, un dato che cresce ulteriormente includendo le forme psicologica, economica, digitale e lo stalking. Il Centro Digital Health and Wellbeing della Fondazione Bruno Kessler sta sviluppando, con il supporto della Provincia autonoma di Trento e altri enti del territorio, una piattaforma digitale – che verrà presentata ufficialmente nel 2026 – per prevenire e contrastare la violenza maschile contro le donne, una realtà ancora in gran parte sommersa. Il progetto adotta un approccio “ecologico”, che mira a coinvolgere l’intera popolazione per favorire un clima socio-culturale capace di accogliere le richieste di aiuto e prevenire nuovi episodi. La piattaforma offrirà contenuti informativi ed educativi, supportando i servizi territoriali già attivi. Il percorso comprende una fase sperimentale e una di ricerca, dedicata allo sviluppo e alla validazione di interventi motivazionali mirati. L’iniziativa si basa sulla co-creazione dei contenuti con stakeholder ed un team qualificato, e prevede degli studi pilota per garantire un miglioramento continuo e un impatto concreto sul territorio.
Sono poi molti e vari i progetti che FBK promuove e che riguardano il controllo sugli stereotipi presenti nei linguaggi e sulle distorsioni che questi possono portare se inclusi nell’addestramento degli algoritmi.
Di linguaggio del web e “hate speech” si occupa il progetto Hatedemics, coordinato dal gruppo Language and Dialogue Technologies, guidato da Marco Guerini ricercatore in linguistica computazionale all’interno del Centro Augmented Intelligence, in collaborazione con il Laboratorio Complex Human Behaviour guidato da Riccardo Gallotti e l’Unità Digital Humanities guidata da Sara Tonelli, entrambi parte del Centro Digital Society.
L’obiettivo del progetto è quello di creare percorsi educativi per contrastare quei crimini d’odio che sfruttano la disinformazione e che vanno a colpire i gruppi più vulnerabili, tra i quali appunto le donne. Tali percorsi si avvalgono di una piattaforma basata su algoritmi di IA in grado sia di rilevare contenuti d’odio e disinformazione presenti sui social media, sia di suggerire risposte adeguate (dette contro-narrative) per smontare tali argomentazioni. ONG, giornalisti, fact-checker, autorità pubbliche e studenti possono quindi affrontare l’odio online e le fake news in maniera tempestiva ed efficace grazie all’uso di questa piattaforma sviluppata da FBK.
L’impegno della Fondazione continua sulla stessa linea con l’avvio di nuovi progetti: lanciato lo scorso settembre, Eclipse ha come missione sempre quella di contrastare gli hate speech (in cui le donne sono dei target di odio considerati) e la disinformazione, online e offline in tutta Europa. Per fare ciò vengono unite tecnologie avanzate con i contributi delle scienze sociali, comportamentali, criminologiche e giuridiche. L’obiettivo è sviluppare strumenti e strategie efficaci che rafforzino la resilienza di professionisti e cittadini, aiutandoli a riconoscere e affrontare questi fenomeni tanto nello spazio digitale quanto nella vita reale.
La Fondazione Bruno Kessler partecipa al progetto sempre attraverso i Centri Digital Society e Augmented Intelligence. Tra gli esiti principali ci sarà la produzione di policy brief, in più lingue, con raccomandazioni operative per i decisori politici, a livello nazionale ed europeo. L’intento è favorire approcci comuni alla raccolta dati e all’attuazione di contromisure, nel pieno rispetto dei diritti fondamentali, come libertà di espressione e privacy.
Uno dei progetti già conclusi, ma che conferma il lungo impegno dei due Centri della Fondazione nella sensibilizzazione al tema della violenza di genere è StandByMe – Fight Violence Against Women (VAWG), volto a contrastare la violenza online contro donne e ragazze mediante percorsi educativi destinati a studenti e studentesse e supportati da strumenti di AI. Il progetto ha messo in campo incontri sia online che in presenza, con materiali didattici e casi reali di violenza online, la realizzazione di applicazioni di gioco (gamificate) per aumentare la consapevolezza e la capacità di riconoscere linguaggi misogini.




