Lunedì, 08 Febbraio 2016 - 15:33 Comunicato 186

Fra le evidenze il successo del Trentino nella lotta allo spopolamento. Interverrà il governatore Ugo Rossi
Domani a Roma la presentazione del rapporto "La montagna perduta" realizzato da Cer e tsm

Il rapporto “La montagna perduta”, realizzato da CER (Centro Europa Ricerche) e tsm-Trentino School of Management, sarà presentato domani - martedì 9 febbraio alle 15.30 - a Roma, presso il Senato della Repubblica, Palazzo Giustiniani - Sala Zuccari. Lo studio raccoglie una mole cospicua di dati dal 1951 agli anni più recenti sull’andamento della popolazione, dell’economia e delle infrastrutture, nelle varie regioni italiane, con speciale riferimento alla montagna. Ciò che emerge è che il fenomeno dello spopolamento delle alte quote è stato generale, ma con due luminose eccezioni: Trentino Alto Adige e valle d'Aosta.
Dopo l'introduzione del presidente del Senato Pietro Grasso, sono previsti interventi di: Stefano Fantacone (direttore CER), Gianfranco Cerea (Università degli Studi di Trento), Mauro Marcantoni (direttore tsm), Luca Mercalli (presidente Società Meteorologica Italiana e conduttore del programma di Rai3 ScalaMercalli), Ludovica Agrò (direttore, Agenzia Coesione e Sviluppo), Annibale Salsa (Fondazione Dolomiti UNESCO), Paolo Nicoletti (direttore Generale Provincia autonoma di Trento). Le conclusioni saranno affidate a Enrico Borghi (Presidente Intergruppo parlamentare per lo Sviluppo della Montagna), Ugo Rossi (Presidente Provincia autonoma di Trento), Gianclaudio Bressa (Sottosegretario Affari regionali).



L’altitudine in Italia può cambiare il destino di una comunità. A parlare sono i numeri: dal 1951 a oggi, la montagna è stata vittima di spopolamento e abbandono. Se la popolazione italiana negli ultimi 60 anni è cresciuta di circa 12 milioni di persone infatti, la montagna ne ha perse circa 900mila. Tutta la crescita, in pratica, si è concentrata su pianura (8,8 milioni di residenti) e collina (circa 4 milioni). Lo spopolamento della montagna ha però una vistosa eccezione in due regioni: in Trentino-Alto Adige e in Valle d’Aosta, dove lo spopolamento non c’è stato e la popolazione ha registrato una forte crescita negli ultimi 60 anni.

La ricerca che sarà presentata domani a Roma è stata realizzata da un gruppo di lavoro composto da Gianfranco Cerea, Stefano Fantacone, Petya Garalova, Mauro Marcantoni e Antonio Preiti.
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(mp)