
Il tema della nonviolenza, in un tempo in cui ogni lembo di terra è attraversato da conflitti e guerre è di primaria importanza: Papa Francesco lo ha rilanciato forte in occasione della Giornata Mondiale della Pace il 1 gennaio di quest’anno:
“La violenza non è la cura per il nostro mondo frantumato. Rispondere alla violenza con la violenza conduce, nella migliore delle ipotesi, a migrazioni forzate e a immani sofferenze, poiché grandi quantità di risorse sono destinate a scopi militari e sottratte alle esigenze quotidiane dei giovani, delle famiglie in difficoltà, degli anziani, dei malati, della grande maggioranza degli abitanti del mondo. Nel peggiore dei casi, può portare alla morte, fisica e spirituale, di molti, se non addirittura di tutti. (…) La costruzione della pace mediante la nonviolenza attiva è elemento necessario.
Questo è anche un programma e una sfida per i leader politici e religiosi, per i responsabili delle istituzioni internazionali e i dirigenti delle imprese e dei media di tutto il mondo La nonviolenza attiva è un modo per mostrare che davvero l’unità è più potente e più feconda del conflitto".
Un’occasione per mettere al centro la necessità di dare forza e spazio alle positive ed efficaci esperienze di nonviolenza che vedono tra l’altro molti giovani anche della nostra provincia impegnati in attività di risoluzione e ricomposizione dei conflitti e nella condivisione con le vittime. Operazione Colomba, attiva da più di 25 anni in territori di conflitto è presente in Palestina, Libano (da cui è partito anche il corridoio umanitario a cui la Provincia ha aderito), in Albania e Colombia.
Questo l'appuntamento in programma lunedì 8 maggio:
Ore 17,30 – Auditorium Fondazione Bruno Kessler, via Santa Croce, Trento.
Incontro pubblico aperto alla cittadinanza
Per i giornalisti appuntamento alle ore 17 sempre all'auditorium in via Santa Croce (ex-ITC). Attenzione: l'appuntamento delle 16.30 in Provincia è saltato.