Venerdì, 14 Novembre 2025 - 15:20 Comunicato 3380

Collaborazione con l’Associazione diabete giovanile del Trentino (AdgT) e la Società italiana endocrinologia e diabetologia pediatrica (Siedp)
Diabete giovanile: campagna informativa per riconoscerlo in tempo

Una sete insolita, la necessità di correre spesso in bagno, un calo improvviso di peso: spesso i genitori attribuiscono questi segnali ad un malessere passeggero o a un periodo di stress. E invece, in alcuni casi, possono essere i primi campanelli di allarme del diabete di tipo1. Per questo in occasione della Giornata mondiale del diabete che si celebra oggi l’Azienda provinciale per i servizi sanitari ha avviato una campagna informativa dedicata al diabete di tipo 1 in bambini e ragazzi, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sul diabete giovanile ed evidenziare l’importanza di una diagnosi precoce, fondamentale per evitare complicanze gravi come la chetoacidosi e favorire una migliore gestione della malattia.
Misurazione glicemia [ Archivio Ufficio comunicazione Apss]

Il diabete di tipo 1, detto anche diabete giovanile o insulino-dipendente, è una malattia autoimmune che può insorgere fin dalla prima infanzia, anche a partire dai 6-9 mesi di vita. In Trentino ogni anno si registrano 18-20 nuovi casi, con un’età media di esordio intorno ai 10 anni. Attualmente il Centro diabetologico pediatrico segue 225 bambini e ragazzi con diabete di tipo 1.

Nonostante la patologia non sia prevenibile, è possibile evitare diagnosi tardive, che spesso portano alla chetoacidosi diabetica, una complicanza grave che può mettere a rischio la vita e rendere più complessa la gestione futura della malattia. In provincia di Trento la percentuale di bambini che arriva alla diagnosi in chetoacidosi è ancora elevata: 36-40%. Una percentuale che la campagna informativa punta a ridurre attraverso una comunicazione chiara e capillare.

La campagna – veicolata tramite web, social e materiali informativi distribuiti nelle strutture sanitarie, negli studi dei medici e dei pediatri e nelle farmacie – punta a far conoscere a genitori, insegnanti, educatori e cittadini i segnali d’allarme da non sottovalutare: sete intensa, bisogno frequente di urinare, anche di notte, calo di peso improvviso, stanchezza, nausea, vomito, alito dal caratteristico odore fruttato.

Di fronte a questi sintomi, il messaggio è semplice: non aspettare. Una misurazione della glicemia – dal proprio medico o in farmacia – è sufficiente per capire se è necessario un approfondimento. Valori superiori a 200 mg/dL o la presenza di glucosio nelle urine richiedono una valutazione urgente in pronto soccorso.

«Arrivare presto alla diagnosi – sottolinea Roberto Franceschi, direttore del Centro diabetologico pediatrico di Trento – permette di iniziare subito la terapia insulinica, evitando complicanze gravi e garantendo al bambino una migliore qualità di vita. Il nostro obiettivo è far sì che nessun bambino debba affrontare il diabete arrivando in ospedale già in chetoacidosi». 

La campagna – realizzata in collaborazione con l’Associazione diabete giovanile del Trentino (AdgT) e la Società italiana endocrinologia e diabetologia pediatrica (Siedp) – è riconoscibile dallo slogan «Ha tanta sete? Fa tanta pipì? Non ignorarlo: potrebbe essere diabete» e vuole parlare direttamente alle famiglie, agli insegnanti e a tutti gli adulti che quotidianamente si prendono cura dei più piccoli.

Per informazioni:

Centro diabetologico pediatrico di Trento
diabetologiaped@apss.tn.it
0461 903542
www.apss.tn.it

 

(vt)


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