Il lungo applauso che ha accolto in una Filarmonica da tutto esaurito (e tanti hanno trovato posto in piedi in fondo alla Sala) racconta bene l’entusiasmo e l’amore incondizionato dei tifosi di qualunque colore per Luigi Datome, Stefano Mancinelli e David Moss. Tre campioni della palla a spicchi freschi di ritiro dal basket giocato ma pronti a ritagliarsi, ciascuno con il proprio percorso professionale e di vita, un ruolo nel mondo del basket e dello sport anche nei prossimi anni. Il bell’incontro “Terzo Tempo” ha caratterizzato così la mattinata dell’ultimo giorno de Il Festival dello Sport a Trento. «È sempre bello incontrare i tifosi - ha aperto le danze Datome -, ed è bello aver lasciato un bel ricordo al termine di una lunga carriera. Questa estate era il momento giusto per smettere: mi ero già convinto chi chiudere la mia lunga avventura da giocatore professionista, conquistare lo Scudetto in quel modo, vincendo anche il premio di MVP delle Finali, l’ho vissuto quasi come se da lassù qualcuno mi volesse definitivamente convincere a finire qui… Sono davvero grato del tanto affetto e dei messaggi ricevuti in queste settimane da compagni e tifosi. Ora cercherò la mia strada fuori dal parquet, magari da dirigente sportivo». Brividi di emozione per l'applauso di tutta la sala ad Achille Polonara, ex compagno di Nazionale di Datome e Mancinelli in questi giorni sottoposto ad una delicata operazione chirurgica. Anche Stefano Mancinelli, come Gigi, è stato capitano della Nazionale azzurra: «Ora voglio provare cose nuove, anche fuori dal mondo del basket: con mia moglie stiamo per un centro sportivo che possa essere un riferimento anche per i giovani. Il giocatore che oggi mi emoziona di più? Direi Belinelli, che oggi pomeriggio giocherà con la sua Virtus proprio a Trento contro l’Aquila Basket: il “Beli” di oggi sembra quello del 2005, è assolutamente dominante. Non ho rimpianti, ma brucia la finale di Eurolega persa nel 2004 contro il Maccabi Tel Aviv». David Moss invece ha scelto di spostarsi dal campo alla panchina: oggi il giocatore che ha vinto tutto con Siena e Milano è assistente allenatore a Brescia, in Serie A. «Non avrei mai pensato di fare l’allenatore – ha detto in perfetto italiano David -, ma una volta chiusa la mia esperienza da professionista ho capito di voler provare questa sfida: ho ancora la mentalità del giocatore, ma posso aiutare i giovani a crescere e sento una profonda connessione con i ragazzi con cui lavoro in palestra. Vedremo come andrà. Sono innamorato dell’Italia, del suo cibo, della cultura. La NBA? Il basket di oggi è molto divertente, ma la competitività dell’Eurolega forse non ha pari al mondo. E il basket italiano è in grande crescita, anche dal punto di vista dell’interesse intorno ai club».
Una Filarmonica stracolma di passione accoglie tre campionissimi del basket freschi di ritiro dalla pallacanestro giocata
Datome, Mancinelli, Moss: tre cestisti nel cuore della gente
I tre campionissimi del basket italiano che hanno appeso le scarpe al chiodo negli ultimi mesi si raccontano a Il Festival dello Sport tra passato, presente e futuro: «Pronti a metterci alla prova e continuare a scrivere il nostro domani lontano dal campo». Emozione per il lungo applauso ad Achille Polonara, ex collega e giocatore della Nazionale operato in questi giorni