Nel suo intervento, l’assessore provinciale all’urbanistica, Carlo Daldoss, ha sottolineato il metodo seguito nell’iter realizzativo del regolamento: “Abbiamo scelto il dialogo ed il confronto con tutti i soggetti coinvolti, ovvero i Comuni con i loro tecnici, i professionisti e le imprese. Il Tavolo dell’urbanistica - ha proseguito Daldoss - ha rappresentato la sintesi delle vostre istanze ed ha svolto un ruolo importante. Ringrazio gli ordini professionali e i rappresentanti di istituzioni e del mondo economico per il lavoro svolto che ha permesso di realizzare un Regolamento al passo con i tempi e con le esigenze dei cittadini”.
La scelta è condivisa anche da Paride Gianmoena, presidente del Consorzio dei Comuni trentini: “Il Regolamento partecipato rappresenta per noi sindaci un risultato positivo. I principi politici, alla base delle nuove norme urbanistica, sono stati condivisi da noi amministratori e rappresentano la prosecuzione della riforma dello scorso anno. Incontri come questi servono ad informare e formare tecnici ed imprese e vanno in un’unica direzione, quella della semplificazione”.
Il principio della collaborazione è oggi sancito anche in legge che prevede - in caso di aggiornamento del Regolamento urbanistico ed edilizio - l’obbligo di consultazione del Tavolo: “Le norme devono essere a favore di cittadini, imprese e tecnici, così come le stesse norme rappresentano la sintesi delle loro istanze”, ha ripetuto l’assessore.
Daldoss ha ricordato i tratti caratterizzanti del nuovo Regolamento. “Tutti noi abbiamo preso atto che il suolo è risorsa scarsa e va utilizzato con grande cautela. Allo stesso modo abbiamo concordato che l’importante patrimonio urbanistico, non solo quello dei centri storici, abbisognava di un approccio più ampio, che permettesse - ad esempio - nuove opzioni nella valutazione e nella gestione degli interventi di demolizione di volumi edilizi, in grado di offrire soluzioni nuove per la loro ricollocazione. Lo stesso vale per il passaggio dal concetto di volume a superficie utile netta, un principio che porta con sé una forte innovazione. Per questo motivo abbiamo deciso insieme di concedere ai Comuni un anno di tempo per l’adozione, con l’obiettivo dichiarato di liberare la capacità dei professionisti a progettare in maniera innovativa, garantendo maggiore qualità alle nuove opere edilizie”.
Secondo Daldoss è la qualità degli interventi a fare la differenza e ad affermare il modello urbanistico che intende mettere al centro l’aspetto paesaggistico con opere di qualità. Non a caso, il nuovo Regolamento consenti ai Comuni di individuare tratti di strada importanti sotto il profilo paesaggistico e del decoro urbano: “Ora i Comuni hanno gli strumenti per imporre ai proprietari interventi di miglioramento a strutture fatiscenti o dissonanti rispetto all’armonia circostante. Anche in questo caso la Provincia farà la sua parte individuando misure ad hoc per i proprietari”.
Tra le novità concrete elencate da Daldoss c’è anche quella che consente al privato, che acquista un immobile nuovo come prima casa, di chiedere la riduzione degli oneri, sostenuti in precedenza dall’impresa costruttrice.
“L’auspicio - ha concludo Daldoss - è che questo percorso cooperativo possa continuare nel tempo, così da permettere di intervenire in maniera tempestiva ed efficiente a migliorare regolamento e legge urbanistica. I problemi li affrontiamo per risolverli e non solo per evidenziarli. Vogliamo e dobbiamo superare l’atteggiamento di coloro che sperano che gli stessi problemi siano solo un intralcio a migliorare il Trentino. Norme chiare, univoche ed unitarie - ha concluso l’assessore Daldoss - sono le fondamenta su cui si regge il nuovo quadro urbanistico innovativo. Solo così sapremo rispondere in maniera adeguata a imprese e cittadini ci chiedono risposte certe in tempi certi”.
Fotoservizio a cura Ufficio stampa Provincia autonoma di Trento.