Venerdì, 26 Maggio 2017 - 18:48 Comunicato 1320

L'assessore ha partecipato all'incontro sulle Carte della pericolosità organizzato dalla Società di scienza naturali del Trentino
Daldoss: "L'attenzione verso il territorio e la mappatura delle aree a rischio è anche un fattore culturale"

"La corretta pianificazione territoriale e la mappatura delle aree a rischio non sono solo aspetti da delegare ai tecnici ma, al contrario, devono entrare nel patrimonio culturale di una comunità che intende avere un rapporto sostenibile con il territorio circostante". Ad affermarlo è l'assessore provinciale all'urbanistica, Carlo Daldoss, che nel pomeriggio di oggi ha partecipato all'incontro dedicato alla Carta della pericolosità e alla Carta di sintesi della pericolosità, organizzato dalla Società di scienze naturali del Trentino e dalla Provincia autonoma di Trento, presso gli spazi del Muse. L'iniziativa si inserisce nell'ambito degli incontri con professionisti e cittadinanza che l'assessore intende seguire per raccogliere elementi di giudizio e di analisi sui due strumenti di gestione del territorio, i cui criteri e la metodologia sono stati adottati in via preliminare dalla giunta provinciale negli scorsi giorni.

 

"La Carta della pericolosità e la Carta di sintesi  - ha spiegato l'assessore Daldoss - rappresentano un elemento importante di complemento dell'assetto introdotto con il Piano urbanistico provinciale. Come in passato è nostra intenzione coinvolgere esperti e popolazione per raccogliere istanze e suggerimenti prima della definitiva approvazione".

Le tipologie dei fenomeni da rappresentare nelle Carte delle pericolosità si distinguono tra  pericoli idrogeologici (legati a fiumi, torrenti, frane e valanghe) e altri pericoli, quali i terremoti, ordigni bellici inesplosi e incendi boschivi.  Sulla base delle “carte della pericolosità” viene redatta la Carta di sintesi della pericolosità, in cui sono comprese le disposizioni relative all’uso del territorio ai fini di garantire la sicurezza dei beni e delle persone. In particolare la Carta di sintesi comprende le zone da sottoporre a vincoli particolari per la difesa del suolo e delle acque. 

Nel suo intervento Daldoss ha insistito sulla sostenibilità, ovvero sulla messa in campo di tutte le azioni necessarie a garantite alle future generazioni le stesse ("se non maggiori") possibilità di fruizione del territorio.

L'obiettivo della Provincia - sempre secondo Daldoss - è di arrivare a convivere, garantendo il miglior livello di sicurezza, con i pericoli oggettivi di situazioni ambientali oggettive o fenomeni naturali, anche attraverso una forte azione di prevenzione. Al contempo, la Provincia ha come obiettivo la semplificazione, attraverso il superamento di tecnicismi, della gestione delle autorizzazioni.

"Il Trentino - ha aggiunto Daldoss - vanta una lunga tradizione e una gestione oculata della pericolosità e delle aree a rischio. La grande alluvione del 1966 ha permesso di mettere al centro la sicurezza dei cittadini e del territorio. Tale consapevolezza si è via via evoluta nel tempo in un sistema organico di interventi e di misure".

"Auguro - ha concluso Daldoss - che, attraverso questi incontri, si consolidi una crescita culturale per consenta di non relegare questi temi al mero ambito tecnico". 

(pff)


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