
"I numeri ci dicono che ci sono ancora molte persone che stanno aspettando per un cambiamento positivo della vita. La politica ha riservato e intende riservare ancora delle attenzioni importanti al settore, ma su temi come questi c’è bisogno della sensibilità di tutti. La rete trentina dei trapianti sappiamo essere un’eccellenza da proteggere all'interno del servizio sanitario pubblico. Grazie al volontariato, Aido riesce a fare davvero la differenza, e ogni consenso espresso in vita è una speranza in più per chi aspetta", ha quindi specificato l'assessore Tonina.
In apertura dell'assemblea è intervenuto anche il direttore dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari, Antonio Ferro. "Ci sono due aspetti importanti - ha affermato - che voglio sottolineare: il primo riguarda le donazioni e il ruolo fondamentale di Aido, un’associazione dove il volontariato assume un valore altissimo e permette di trasformare un gesto di generosità in una vera e propria rinascita per chi riceve un trapianto. Il secondo aspetto riguarda la dimensione tecnica e sanitaria: i trapianti rappresentano una delle sfide più complesse della medicina, richiedono competenze, organizzazione e tecnologie di altissimo livello. È importante ricordare che i trapianti restano un tema di sanità pubblica, dove non c’è spazio per interessi economici: le liste d’attesa non sono condizionate dal denaro, ma guidate da criteri di equità, solidarietà e giustizia sociale".
Secondo i dati forniti da Aido Trentino nel corso dell'assemblea, nel 2024 sono state 47 le persone che hanno ricevuto un trapianto d’organo grazie alla disponibilità di chi ha scelto di donare in Trentino. Si è trattato, nello specifico, di 28 trapianti di rene, 13 di fegato, quattro di cuore e due di polmone. A questi si sono aggiunte 115 donazioni di cornee, che hanno restituito la vista a 68 pazienti.
Malgrado le tante storie di speranza e rinascita dopo la donazione, per l'associazione rimangono ancora delle criticità significative. Secondo i dati relativi ai primi cinque mesi del 2025, sono 39 le persone in attesa di un organo, mentre le donazioni sono ancora limitate e spesso, anche quando la volontà alla donazione è stata espressa, condizioni cliniche impreviste impediscono il prelievo. Inoltre, in due anni è aumentata di due punti la percentuale delle opposizioni, passando dal 19,2% del 2023 al 20,6% attuali.
Per questa ragione, la sensibilizzazione resta un elemento chiave - secondo quanti riferito da Magnani - che consente ai cittadini di effettuare scelte consapevoli. "Decidere in vita e dichiarare la propria volontà è un gesto di responsabilità sociale", ha detto il presidente dell'associazione.