Mercoledì, 19 Aprile 2023 - 09:15 Comunicato 1093

Grandi predatori, i sindaci chiedono azioni incisive. Piena solidarietà alla Provincia. Gianmoena: “Il territorio ha bisogno di sicurezza. Il progetto Life Ursus va rivisto”
Consiglio delle Autonomie locali, ieri l’incontro con il presidente Fugatti e l’assessore Zanotelli

Solidarietà unanime dal mondo dei Sindaci Trentini alla famiglia di Andrea Papi.
La gestione dell’orso è oggi un problema: non è un problema della Val di Sole, ma un problema dell’intero Trentino.
Piena solidarietà alle istituzioni e alla Provincia in particolare e, allo stesso tempo, grande preoccupazione per la sicurezza delle persone. Servono azioni immediate e incisive per prevenire ulteriori attacchi da parte degli orsi”.
Sono le parole del presidente dei Comuni trentini, Paride Gianmoena, che dopo l’incontro di ieri presso il Consiglio delle Autonomie locali si è fatto portavoce della grande preoccupazione dei sindaci.
Alla riunione presso il Consiglio delle Autonomie locali hanno partecipato il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti e l’assessore provinciale all’agricoltura e foreste, Giulia Zanotelli, con il Dirigente generale del Dipartimento protezione civile, foreste e fauna Raffaele De Col. I vertici della Provincia hanno fatto il punto della situazione, aggiornando i Sindaci sulla cattura dell’orsa JJ4.
Consiglio delle Autonomie locali, l’incontro con il presidente Fugatti e l’assessore Zanotelli [ Archivio Ufficio Stampa PAT]

Il presidente Fugatti ha aggiornato riguardo all’attività della Provincia per la gestione degli esemplari problematici, in particolare a seguito della cattura di JJ4, e ai passaggi relativi agli altri orsi: MJ5, per il quale c’è già parere favorevole dell’Ispra all’abbattimento, e M62, per cui la Provincia chiederà la rimozione.

“La Giunta provinciale - così Fugatti - ha apprezzato il fatto che i Comuni trentini si siano costituiti presso il Tar nel procedimento sul ricorso contro l’abbattimento di JJ4; un atto che conferma un forte spirito di unità a livello di Istituzioni e territorio. Abbiamo bisogno di un approccio coeso e costruttivo a livello di Trentino per costruire un percorso che vada oltre la straordinarietà dei casi problematici e consenta di riportare il progetto di ripopolamento dentro parametri che garantiscono i requisiti di sicurezza per la popolazione”.

I sindaci chiedono un ruolo nella gestione attiva della sicurezza dei loro concittadini.

Lo fanno chiedendo un cambiamento delle regole vigenti e una sburocratizzazione dei processi di gestione delle problematiche inerenti la sicurezza del Territorio da loro Amministrato.
Deve dominare una fiducia nelle Istituzioni e nella loro capacità di dare risposte celeri, attendibili ed efficaci. E questo spirito deve determinare le azioni ad ogni livello Istituzionale.
Il Consiglio delle autonomie locali rappresenterà la posizione degli Enti locali, partecipando al tavolo nazionale con un proprio rappresentante e si farà portatore di una mozione ai Comuni della provincia per consentire agli Enti locali di delineare le sorti del “progetto Life Ursus”, ridimensionamento o chiusura. Questo darà forza al presidente della Provincia nelle azioni intraprese, da tutti condivise, e farà sentire il peso dei cittadini trentini, attraverso i loro Sindaci e Consigli comunali nelle scelte inerenti la sicurezza del territorio e con essa dell’appetibilità della vita e del turismo in Trentino e nelle sue Valli.

I sindaci (un centinaio quelli presenti, una sessantina in collegamento) sono interventi numerosi e hanno ribadito la loro posizione: gli orsi aggressivi e pericolosi vanno rimossi senza se e senza ma. Ben vengano l’incremento della sorveglianza dell’area e dell’informazione sui comportamenti corretti da adottare in presenza di orsi e l’implementazione di misure di protezione per le abitazioni e le attività commerciali nelle zone a rischio, ma nei casi estremi la situazione va risolta con rapidità e decisione. I Comuni chiedono anche di sviluppare soluzioni a lungo termine per la gestione dell’habitat degli orsi e la loro coesistenza con le comunità locali, appoggiando il ridimensionamento del progetto.

“Il bosco - ricorda ancora Gianmoena - è da sempre fonte di vita per le comunità rurali, è un orto che va coltivato e per questo va lavorato con cura, effettuando la manutenzione dei sentieri e delle strade con piani di taglio concordati con le autorità forestali. I Comuni hanno i custodi forestali che sono i “geometri” del bosco e le foreste del Trentino sono tutte certificate PEFC, quindi la gestione é sostenibile. Negli ultimi anni abbiamo subito Vaia, oggi - continua Gianmoena - stiamo cercando di dare risposte al bosco aggredito dal parassita. Le nostre foreste sono sotto stress. Stiamo programmando piani di piantumazione e interventi di protezione. Abbiamo necessità che i nostri allevatori pascolino i pendii. Solo una montagna viva potrà rispondere anche alle sfide dei cambiamenti climatici. Per fare questo dobbiamo stare nel bosco in sicurezza. Questa è anche la terra degli usi collettivi e degli usi civici con diritto di legnatico. Il tema non va affrontato con tifo da stadio, ma con quotidiano equilibrio, sempre dentro le istituzioni. Chiediamo anche di essere ascoltati per una questione di rispetto: la voce di chi vive il problema deve avere più peso di chi abita a chilometri, chilometri e chilometri di distanza. Per la gestione puntuale e rispettosa delle nostre foreste servono risorse economiche. Ecco che il nostro ambiente naturale deve essere godibile dai trentini ma anche dai nostri turisti”.

(CAL)

(us)


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