Il ministro ha mostrato grande interesse per il modello trentino chiedendo, in particolar modo, informazioni sul servizio civile universale e auspicando una collaborazione che possa portare a migliorare ed integrare le politiche nazionali. In Trentino il servizio civile è provinciale e finanzia completamente l’attività formativa svolta dai ragazzi, puntando sulla certificazione delle competenze.
La vicepresidente ha spiegato, inoltre, l’intenzione di avviare uno studio approfondito che permetta di indagare la vocazione sportiva del territorio, individuando elementi di indagine specifici su cui compiere approfondimenti verticali e elaborando in conseguenza una strategia di programmazione maggiormente strutturata del settore sportivo che valorizzi gli elementi di forza e mitighi le criticità. Un progetto interessante per il ministro che ha sottolineato l’importanza di promuovere e mettere in rete studi e analisi che possano orientare le politiche in favore dei giovani.
Successivamente, si è parlato del tema Olimpiadi invernali 2026, con l’intervento della presidente del Coni Paola Mora, del presidente del Comitato Paralimpico provinciale, Massimo Bernardoni, di Tito Giovannini, rappresentante per il Trentino all’interno della Fondazione Milano Cortina 2026 e del dirigente generale del dipartimento sport della Provincia, Sergio Bettotti.
Rispetto alle problematiche relative alle tempistiche per la realizzazione degli impianti e delle infrastrutture dei “Giochi”, il ministro ha richiamato alla necessita che sia il Governo che le amministrazioni territoriali, con le quali c’è un dialogo costante, rispettino gli impegni presi. “Negli ultimi mesi – ha detto il ministro – abbiamo accelerato e stiamo dando priorità alle cose più urgenti. L’importante è che ognuno faccia con responsabilità la sua parte”.
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