Giovedì, 23 Febbraio 2023 - 13:28 Comunicato 472

La visita di Fugatti e Segnana: “Grazie agli operatori per il loro impegno per garantire la piena funzionalità del presidio”
Chirurgia e interventi, l’ospedale di Cavalese supera i numeri pre-pandemia

Oltre 20.000 accessi al pronto soccorso, che fanno dell’ospedale di Cavalese il quarto presidio per l’emergenza e i traumi in Trentino dopo Trento, Rovereto, Cles. Circa 3.500 ricoveri e 2.198 atti operatori, cresciuti del 20% rispetto al 2019, in particolare per ortopedia e traumi. Sono alcuni numeri relativi al 2022 per l’ospedale di riferimento di Fiemme, Fassa e Cembra, che con i suoi 310 operatori in organico (anche se la carenza di operatori si avverte qui come altrove), 99 posti letto e un bacino di utenti di quasi 50.000 residenti è uno dei nodi fondamentali della rete ospedaliera trentina. Numeri d’altra parte “che provano come l’ospedale di Cavalese abbia lavorato bene nel 2022”. Questa una delle analisi condivise durante la visita nella struttura effettuata dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, e dall’assessore provinciale alla salute Stefania Segnana, assieme ai vertici Apss.
Presidente e assessore, accompagnati dal direttore dell’ospedale Armando Borghesi, dai primari e coordinatori infermieristici, dal direttore generale di Apss Antonio Ferro e dagli altri dirigenti dell’Azienda sanitaria, hanno visitato i diversi reparti e spazi dell’ospedale di Fiemme. Un sopralluogo terminato con il confronto nell’aula magna, sulle priorità e le problematiche di un ospedale che vuole essere all’avanguardia e nello stesso tempo a servizio del proprio territorio.
Il sopralluogo del presidente Maurizio Fugatti e dell’assessore Stefania Segnana, assieme ai vertici Apss, all’ospedale di Fiemme - Cavalese [ Archivio Ufficio stampa PAT]

“Grazie per la partecipazione in questa occasione e per la passione che mettete ogni giorno nel vostro lavoro, che emerge anche dai risultati della struttura” così il presidente Fugatti. “Siamo qui a Cavalese nell’ambito del percorso che ci sta portando in tutti gli ospedali del Trentino, per ascoltare le difficoltà oggettive del sistema sanitario, a causa in primo luogo della carenza di medici, infermieri e operatori sanitari. Possiamo sottolineare che soluzioni in campo, anche se non immediate e risolutive, ce ne sono”, ha aggiunto Fugatti, citando i concorsi avviati per il reperimento del personale, sui quale Provincia e Apss hanno investito importanti risorse, e la risposta che verrà nei prossimi anni dalla Scuola universitaria di medicina.

Il presidente ha poi confermato l’attenzione dell’Amministrazione provinciale alla sanità territoriale e alle strutture “di valle” e l’impegno per garantire nei prossimi anni la piena funzionalità della struttura di Cavalese che serve questa parte del Trentino.

Il messaggio di attenzione al personale della sanità è stato condiviso dall’assessore Segnana: “Siamo qui per ascoltarvi e ringraziarvi per la fondamentale opera di presidio dei bisogni dei cittadini. Siamo qui - così Segnana - per ascoltare le criticità e i possibili ambiti di soluzione direttamente da voi con l’obiettivo di migliorare il benessere dei pazienti e degli operatori e confermare il ruolo di questo presidio nel suo territorio di riferimento”.

Tra gli elementi emersi - in un momento che ha visto la presenza per Apss anche di Pier Paolo Benetollo, direttore del servizio ospedaliero, Giuliano Brunori, direttore Area medica specialistica, Enrico Nava, responsabile distretto sanitario est - c’è innanzitutto il tema del personale e dell’attrazione dei professionisti sul territorio, oltre a trasporto sanitario, carico di lavoro degli operatori, funzionalità dei reparti, adeguamento degli spazi.

Operatori, più posti nella formazione
Rispetto ad un totale teorico per Cavalese di 310 operatori, di cui 240 sanitari, l’organico degli infermieri (un’ottantina) è quello maggiormente in sofferenza, con una carenza del 15% rispetto al fabbisogno. Va meglio per i medici, 40 nell’organico teorico ma di cui si avverte una carenza di diverse unità, affrontata anche dal contributo dei liberi professionisti.

Proprio su questo tema, l’assessore Segnana e il dg Ferro hanno ricordato gli sforzi per attrarre il personale qualificato e aumentare i posti nella formazione. “I posti messi a disposizione nella Scuola delle professioni sanitarie sono cresciuti in questi ultimi anni: se nel 2018 erano 120, nel 2022 siamo arrivati a 160 e stiamo lavorando per averne 220 nel 2023. Oltre ad aver attivato quest’anno la laurea in scienze infermieristiche ed ostetriche e il corso per assistente sanitario”, ha detto Segnana.

Pronto soccorso ampliato
Il sopralluogo ha interessato i vari reparti e spazi dell’ospedale. A partire dal pronto soccorso, punto di riferimento anche per i turisti in un ambito che copre circa oltre il 30% delle presenze in tutto il Trentino, che sarà ampliato con lavori di cinque mesi a partire da marzo, per renderlo più funzionale anche in previsione delle Olimpiadi invernali 2026. Il reparto avrà spazi riqualificati e ci saranno sei posti di osservazione breve.

Fugatti e Segnana hanno visitato gli spazi di 118 Trentino emergenza, in cui lavorano 20 autisti e 12 infermieri (in più rispetto all’organico dell’ospedale), i reparti di ortopedia e traumatologia, chirurgia, medicina, ostetricia, il day hospital oncologico che registra più di duemila accessi l’anno e 120-130 pazienti assistiti, la dialisi e il laboratorio di analisi che copre 450mila esami l’anno.

Punto nascite, 14 parti in pochi giorni
Tappa anche nel punto nascite che ha visto 14 parti nell’ultima settimana, per 24 bimbi venuti alla luce a Cavalese da inizio 2023. Un dato che rientra probabilmente nella eccezionalità dell’ostetricia ma che è comunque di buon auspicio per il futuro prossimo. Come precisato dal primario Gian Luca Marcomin, il reparto ha superato nel 2022 (132 nascite) i numeri del 2021 (112), anno in cui si erano verificate chiusure per l’emergenza pandemica.

(sv)


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