Sabato, 28 Settembre 2024 - 19:52 Comunicato 2581

Si conclude oggi il percorso di eventi e iniziative legate alle celebrazioni
Cerimonia 150 anni FEM, inaugurata la distilleria didattica e la botte celebrativa

Si è svolta oggi, alla Fondazione Edmund Mach, in un'aula magna gremita, la cerimonia che conclude il percorso di iniziative ed eventi avviati lo scorso anno per celebrare i 150 anni di fondazione dell’Istituto Agrario di San Michele.

L’evento si è aperto con la santa messa nella chiesa di San Michele Arcangelo con il parroco don Mieczyslaw Lubomirski, don Daniele Armani, assistente spirituale del convitto e don Renato Scoz, per poi proseguire in aula magna, alla presenza delle autorità politiche e dei rappresentanti della società civile, con gli interventi del prof. Attilio Scienza, presidente del Comitato organizzatore delle celebrazioni, dei rappresentanti degli istituti per la ricerca e la didattica in agricoltura fondati a fine Ottocento: Rotholz, Parenzo e Klosterneuburg e del presidente FEM, Mirco Maria Franco Cattani. L’evento si è spostato poi alla nuova distilleria didattica, che è stata inaugurata assieme alla botte celebrativa dei 150 anni.

A moderare l’evento, patrocinato dalla Provincia autonoma di Trento, Euregio e Commissione Europea, è stato Giampaolo Pedrotti, responsabile Ufficio stampa della Provincia autonoma di Trento, che ha letto il messaggio di saluto del Ministro dell’agricoltura, Francesco Lollobrigida, e del commissario europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, Janusz Wojciechowski.
Cerimonia 150 anni FEM [ Archivio F.E.M.]

Perché la Dieta di Innsbruck dopo molte discussioni decide, il 12 gennaio 1874, di fondare a S. Michele l’Istituto agrario? Domanda alla quale ha risposto il prof. Attilio Scienza, presidente del Comitato delle celebrazioni del 150° FEM che ha presentato la pubblicazione “Dalla rivoluzione scientifica a Edmund Mach: il progresso vitienologico”, seconda pubblicazione prodotta nell’ambito delle celebrazioni, edita da FEM.

All’evento, trasmesso in diretta streaming sul canale Facebook PAT, ha visto intervenire il sindaco di San Michele all’Adige, Clelia Sandri, che ha sottolineato l’importante ruolo dell’ente nei rapporti con il territorio. L’assessore provinciale all’agricoltura Giulia Zanotelli ha evidenziato l’importanza della sinergia tra tutti gli attori del comparto per affrontare e vincere le sfide future. “Abbiamo degli obiettivi strategici per il comparto agricolo, uno di questi è rafforzare le sinergie con tutti gli attori del sistema -ha spiegato-, penso ai centri di ricerca trentini ma anche al Centro Sperimentale Laimburg. Dobbiamo avere una visione, darci una strategia, lavorando insieme senza paura di collaborare e mettendo a fattor comune le esigenze e valorizzando le competenze di ognuno per il bene dell’agricoltura” ha detto l’assessore, che ha poi ricordato alcuni dei grandi temi su cui lavorare, dal ricambio generazionale, all’abbandono delle terre alte, dalla sostenibilità economica alla gestione del rischio e all’abbattimento dei costi di produzione.

E’ intervenuto Massimo Di Donato, vice prefetto vicario di Trento, che ha portato i saluti del prefetto Petronzi, evidenziando il ruolo di FEM come faro di innovazione e ricerca nel settore agrario, un punto di riferimento fondamentale per il territorio trentino e per l'agricoltura in generale.

“Si festeggia la storia -ha spiegato l’onorevole Herbert Dorfmann - ma anche la lungimiranza di chi ha fondato questo istituto, come quello di Rotholz, per il miglioramento dell'agricoltura nel Tirolo e per la formazione. L'agricoltura ha oggi tre grandi sfide da affrontare, e ognuna di queste ha a che fare con la Fondazione. Primo, l'agricoltura europea ha un compito importante per nutrire il mondo, anche nelle zone periferiche e più problematiche, come quelle montane; l'Italia dal dopoguerra ha perso la metà della sua superficie agricola, e se nella nostra regione questa perdita è stata molto più ridotta è anche merito di FEM. Secondo, la sostenibilità, economica e non solo. Il cambiamento climatico è una sfida importantissima, forse la più grande, ed è una questione scientifica, non ideologica. La ricerca può dare un grande contributo. Terzo, specie in aree geograficamente non facili, è la sfida del mantenimento dei giovani nell'agricoltura, con molti altri settori che competono nelle scelte lavorative delle giovani leve. Su tutte e tre queste sfide FEM ha dato tanto e darà ancora tanto”.

Il presidente del Consiglio provinciale di Trento, Claudio Soini, ha definito FEM un’eccellenza nel campo della formazione e un grande motore di economia e fattore di cura del territorio per la nostra terra. “E’ un unicum di cui andare fieri, un’eccellenza per l’offerta didattica, nella ricerca scientifica all’avanguardia, applicata poi all'agricoltura. La FEM si sviluppa in un contesto internazionale complesso e multilaterale. Svolge un ruolo di ponte verso nord e l’Europa e sostiene le relazioni internazionali del Trentino e del territorio Euregio”. A nome del Consiglio provinciale, Soini ha rivolto un caro augurio ai vertici e a tutti i dipendenti della Fondazione per questo compleanno speciale.

Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, già studente dell’istituto, ha ricordato la storia della scuola, fortemente legata a quella del Trentino ma aperta al mondo sin dalla fondazione. “Una storia con le radici ben salde in Trentino, ma che da sempre ha saputo essere internazionale, grazie all’intuizione di affiancare alla scuola una azienda agricola e la stazione sperimentale, e quindi la ricerca. Tre anime che nel tempo si sono consolidate, caratterizzando l’offerta di questo luogo, diventato tra i più autorevoli in campo agrario e capace di legarsi e radicarsi al mondo contadino locale, di parlare agli agricoltori, interpretandone le esigenze e fornendo risposte. Scelte che si sono dimostrate vincenti, e che testimoniano che la strada intrapresa è quella giusta” le parole del presidente, che ha poi anche ricordato l’importante ruolo svolto dall’ente durante la fase più delicata della pandemia Covid-19 sottolineando come nei momenti del bisogno l'importanza di fare sistema è ancora più strategica.

L'Istituto di San Michele è stato fondato sul modello dell’Istituto di Klosterneuburg (realizzato nel 1860), e affiancato dalle scuole di Rotholz e Parenzo. Insieme rappresentavano i tre grandi centri per la didattica e la ricerca in agricoltura dell’impero austro-ungarico.

Per le scuole “sorelle” sono intervenuti la prof.ssa Maria Luise Schnegg, responsabile Provinciale Qualità delle scuole Agrarie in Tirolo, Reinhard Eder, direttore dell’Istituto di Klosterneuburg, Igor Lukić, vicedirettore per la scienza, Istituto di Agricoltura e Turismo Parenzo.

Ha concluso la parte di interventi in aula magna il Presidente FEM Mirco Maria Franco Cattani, che ha evidenziato come FEM rappresenti con la sua esperienza quella tradizione che incarna la personalità delle genti che abitano questo territorio. La laboriosità, ricordavo poc’anzi, la capacità di sacrificio, la perseveranza e l’umiltà.

L’umiltà è elemento irrinunciabile per ogni uomo di scienza in particolare, perché la conoscenza disvela sempre nuove frontiere, apre la via a ulteriori approfondimenti. “Rivolgendo lo sguardo verso le nuove generazioni - ha sottolineato nella parte finale del suo intervento - , che saranno le custodi e gli amministratori di questa terra, appare evidente quanto il futuro di Fem dipenda in gran parte dai valori e dai principi che caratterizzano e caratterizzeranno le nostre Istituzioni. Il fondamento dell’avvenire non potrà dunque che risiedere precipuamente nella loro essenza, che costituisce la declinazione dell’Idea e della Forza progettuale che sottende all’autonomia del Trentino”.

Fotoservizio e filmato a cura di Ufficio Stampa FEM

Maurizio Fugatti, Giulia Zanotelli, Mirco Maria Franco Cattani

APPROFONDIMENTI

IL PERCORSO: CONVEGNI, DOCUMENTARIO, MOSTRA E DUE PUBBLICAZIONI

Il primo evento si è svolto il 20 aprile 2023 con il convegno dedicato alla lotta biologica, patrocinato da MASAF, CREA e PAT, in collaborazione con il Servizio Fitosanitario Nazionale, preceduto da un tavolo di lavoro tecnico.

Il 22 settembre 2023 è stata la volta di “Storie intrecciate di ricerca e innovazione”, nell’ambito del Trentodoc Festival, che ha messo in luce il ruolo della ricerca scientifica a supporto dei produttori di spumante.

A seguire, il 12 gennaio 2024, nel giorno del suo 150esimo compleanno, la FEM ha inaugurato a Trento la mostra “Dalla terra il futuro”, presso lo Spazio archeologico del Sas, dando forma visiva alla lunga storia dell’ente, attraverso pubblicazioni, manufatti storici e soprattutto fotografie, circa un centinaio, selezionate nell’archivio fotografico della FEM e tra i fondi dell’Archivio fotografico storico provinciale. La mostra, curata dalla FEM in collaborazione con la PAT - UMSt Soprintendenza per i beni e le attività culturali e con il Centro Servizi Culturali Santa Chiara, è patrocinata dell'Euregio con la partecipazione del Museo Etnografico Trentino, della Fondazione Museo storico del Trentino e del Castello del Buonconsiglio, monumenti e collezioni provinciali. A corredo della mostra, che rimarrà aperta fino al 27 ottobre, è stato anche prodotto un libro di 260 pagine edito dalla Fondazione Mach dedicato ai 150 anni.

Il 22 e 23 febbraio si è svolta l'assemblea della rete delle scuole enologiche, che ha chiamato a raccolta i presidi delle realtà scolastiche italiane a indirizzo enologico per un confronto costruttivo sul futuro del corso per enotecnico.

L’11 marzo è stata la volta del convegno sulla zootecnia di montagna in collaborazione con la Federazione provinciale allevatori e il Consorzio Concast Trentingrana.

Ancora, in ambito alimentazione, si è svolto il 6 aprile scorso il convegno patrocinato dall'Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento con luminari della ricerca medica in Italia sul tema salute, dieta e stili di vita.

Sono seguiti, quindi, due eventi nell'ambito del Trento Film Festival: il 3 maggio scorso a Palazzo Roccabruna “Montagne d’acqua”, tavola rotonda sugli ambienti acquatici e glaciali del Trentino, e il 4 maggio la proiezione del documentario dedicato a tutti gli ex studenti e docenti dell'Istituto Agrario "L'Istituto di San Michele. Coltivare il sapere, seminare il futuro".

Il 24 maggio, una giornata di festa per gli alunni, articolata in un intreccio di attività didattiche, sportive e ricreative. L’appuntamento con la storia è stato affidato all’inedita pièce teatrale in 4 atti rappresentata dagli studenti del secondo anno.

L’11 giugno si è svolto l'incontro "Il futuro del vino tra innovazione in campo e nuove tendenze di consumo", con il patrocinio del Consorzio Vini del Trentino e del Consorzio Vignaioli del Trentino.

Accanto al libro sui 150 anni, un'altra pubblicazione prodotta per le celebrazioni, edita sempre dalla FEM e fresca di stampa, intitolata “Dalla rivoluzione scientifica a Edmund Mach. Il progresso vitienologico” di Attilio Scienza e Giacomo Eccheli.

Sul sito www.fmach.it è attiva un'area tutta dedicata al 150° FEM aggiornata con eventi e iniziative, foto, news e interviste.

DISTILLERIA DIDATTICA

Nell’ambito della cerimonia è prevista l'inaugurazione della nuova distilleria dell'Azienda agricola sperimentale di S. Michele. Si tratta di un impianto pensato con una decisa valenza didattica che migliorerà sensibilmente anche le prestazioni di quello funzionante fino ad oggi.

L’edificio esistente era stato costruito dalla PAT - Servizio opere igienico sanitarie all’estremità nord del campus, con funzioni di depuratore sperimentale sui reflui della cantina. Oggi la struttura ritorna finalmente ad essere utilizzata. Grazie alle nuove funzionalità progettate per lo spazio da destinare alla nuova distilleria, il volume dell’ex-depuratore potrà essere usato per le attività di preparazione, distillazione ed imbottigliamento.

Una novità importante, rispetto alla situazione attuale, è che la progettazione della distilleria è stata ottimizzata in funzione dello svolgimento di attività formative e didattiche, aggiungendo così un nuovo tassello alle potenzialità curriculari degli studenti di S. Michele.

UNA BOTTIGLIA DEDICATA A BRUNO KESSLER

Nell'anno del 150esimo FEM e del centenario della nascita di Bruno Kessler, presidente dell'istituto agrario dal 1957 al 1978, l'azienda agricola FEM ha prodotto una bottiglia a lui dedicata, in edizione limitata.

L'etichetta porta il nome “Bruno”. Si tratta di un Rebo Trentino DOC 2023, vino rosso rubino con riflessi violacei, prodotto nei campi di Fontane Basse, a San Michele.

In questo modo si è voluto omaggiare l’illustre e visionario ex presidente per il suo importante ruolo nello slancio dell'ente alla fine degli anni Cinquanta, nella duplice veste di Presidente della Provincia autonoma di Trento e dell’Istituto Agrario. Kessler seppe sviluppare le attività dell’ente comprendendo il fondamentale valore delle scienze agrarie per il territorio trentino e non solo. È soprattutto merito di Kessler se la scuola di San Michele negli anni Settanta si rinnovò e si preparò alle sfide dei tempi moderni, sviluppando, tra l’altro, collaborazioni con altre realtà scientifiche europee, soprattutto nel mondo di lingua tedesca.

BOTTE L’ALBERO DELLA VITA

Per ricordare i 150 anni dalla fondazione dell’Istituto Agrario il Comitato organizzatore ha scelto una raffigurazione ideale dell’albero, in forma di “albero della vita”, per il ruolo insostituibile che hanno per noi uomini le piante.

L’immagine della pianta stilizzata vuole testimoniare il patto tra uomini ed alberi che ha sempre guidato l’attività di formazione e ricerca dell’Istituto Agrario. Le radici raccontano le sfide alle quali l’Istituto Agrario ha dovuto far fronte fin dalla sua origine, come le malattie della vite giunte dall’America, o quelle del baco e del gelso; le foglie indicano il futuro, rappresentato dal miglioramento genetico delle piante attraverso le ricerche sul genoma, dall’impiego del telerilevamento per una viticoltura di precisione, dalla robotica in campo e dalla possibilità di prevedere in anticipo i regimi climatici e ridurne l’impatto. Questi strumenti moderni offerti dalla conoscenza rappresentano il contributo che la FEM vuole dare alla comunità trentina (e non solo) per contribuire a migliorare la sostenibilità ambientale dell’agricoltura. Ai lati del tronco dell’albero, in un abbraccio simbolico, il profilo del convento agostiniano del 1874 e quello del Palazzo della Ricerca e Conoscenza del 2024.

La botte celebrativa, realizzata dallo scultore Egidio Petri, sarà posizionata nella cantina storica, cuore dell’ex monastero agostiniano di San Michele, che ospita le altre botti che ripercorrono i grandi momenti e personaggi che hanno caratterizzato la vita dell’Istituto in questi 150 anni di storia. Si tratta della 18esima botte. Una tradizione, quella delle botti intarsiate, che è iniziata per l’Istituto di San Michele negli anni ‘50.

La tradizione di scolpire il fondo di una botte rievocando un personaggio reale o mitologico, per ricordare un evento e per impreziosire una manifestazione, è diffusa da molto tempo nei paesi viticoli dell’Europa continentale. L’Istituto Agrario ha ereditato questa tradizione, dedicando una botte intagliata, in occasione di eventi particolari, come l’inaugurazione della nuova sede o le celebrazioni degli anniversari, ai personaggi politici o ad amministratori che si sono prodigati per lo sviluppo dell’Istituzione. Non manca naturalmente la botte dedicata al fondatore, Edmund Mach.

UNA MOSTRA DEDICATA

La mostra "Dalla terra il futuro", fino al 27 ottobre

È stata prorogata fino al 27 ottobre la mostra dedicata ai 150 anni della FEM, presso lo Spazio Sas, in piazza Cesare Battisti, a Trento.

L'esposizione, inaugurata il 12 gennaio scorso, nel giorno del suo 150esimo compleanno, celebra l’importante traguardo dell'ente di San Michele e si snoda tra gli ambienti della Tridentum romana dando forma visiva alla lunga storia dell’ente, attraverso pubblicazioni, manufatti storici e soprattutto centinaia di fotografie selezionate nell’archivio fotografico della FEM e tra i fondi dell’Archivio fotografico storico provinciale.

La mostra, curata dalla Fondazione Edmund Mach in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento - UMSt soprintendenza per i beni e le attività culturali e con il Centro Servizi Culturali Santa Chiara, è patrocinata dall’Euregio con la partecipazione del METS - Museo Etnografico Trentino di San Michele all’Adige, della Fondazione Museo storico del Trentino e del Castello del Buonconsiglio, monumenti e collezioni provinciali.

La mostra rilegge la genesi e l’evoluzione dell’istituzione di S. Michele mettendo a fuoco le sue molteplici attività nei settori agricolo, agroalimentare e ambientale, tra istruzione e formazione, ricerca scientifica, sperimentazione, consulenza e servizio alle imprese. Ripercorrendo le fasi di un dialogo sempre fertile tra tradizione e innovazione, il percorso, si intreccia con uno sguardo generale agli sviluppi del contesto agrario trentino, interpretati, senza pretesa di completezza, attraverso la soggettività di cinque dei più importanti fotografi e atelier fotografici attivi sul territorio tra la fine del XIX secolo e il terzo millennio.

DUE PUBBLICAZIONI

A corredo della mostra è stato pubblicato anche il volume “Dalla terra il futuro. Viaggio nei 150 anni della Fondazione Edmund Mach”, che, oltre a raccontare il percorso espositivo della mostra fotografica, raccoglie contributi e saggi per rileggere la lunga storia dell’Ente e delle sue molteplici attività nei settori agricolo, agroalimentare e ambientale, tra istruzione e formazione, ricerca scientifica, sperimentazione, consulenza e servizio alle imprese.

Il volume, realizzato con il contributo di 10 autori, conta 260 pagine e illustra, nella sezione dedicata alla mostra, le 100 fotografie che hanno raccontato questo percorso ideale, dalla nascita dell’Istituto alla Fondazione Mach di oggi, sempre affiancato da uno sguardo agli sviluppi del contesto agrario trentino e alla sua trasformazione negli anni.

Il secondo libro edito da FEM nell’ambito delle celebrazioni per il 150° anniversario è il volume “Dalla rivoluzione scientifica a Edmund Mach. Il progresso vitienologico”, di Attilio Scienza e Giacomo Eccheli dell’Università degli Studi di Milano.

Perché la Dieta di Innsbruck in seguito a molte discussioni decise il 12 gennaio 1874 di fondare a S. Michele all’Adige l’Istituto Agrario? E perché affidarne la direzione proprio ad Edmund Mach? Il saggio esplora il lungo periodo storico, che coincide con la rivoluzione nelle conoscenze scientifiche in Europa, iniziata con l’Illuminismo, che porterà alla nascita dell’Istituto Agrario, ripercorrendone le fasi principali scandite dall’opera di grandi personaggi, da Darwin a Mendel, da Lavoisier a Pasteur e von Liebig, fino ad arrivare ai padri della viticoltura e dell’ampelografia Odart, Pulliat, Viala.

L’Istituto, collocato a S. Michele quale confine storico e culturale, venne organizzato sul modello delle Università dell’area tedesca, nelle quali i professori oltre che insegnanti erano anche sperimentatori. E Mach fu il direttore ideale, per le profonde conoscenze scientifiche e la sua umanità. La vera missione di Mach a S. Michele fu, oltre che guidare la rivoluzione agricola, soprattutto quella di riconciliare le popolazioni del Tirolo, germanofona e italofona, attraverso la formazione agraria e culturale dei giovani.

Che cosa resta della storia di S. Michele? Cosa rende il messaggio di E. Mach così attuale dopo 150 anni? La risposta è una sola: non esiste storia se dalla storia non nascono domande. Come allora, la Fondazione E. Mach è chiamata a rispondere alle molteplici sfide ambientali e culturali che attraversano la nostra agricoltura, consapevole però che oggi dispone di conoscenze scientifiche molto più ampie che nel passato, che consentono di guardare al futuro con grande fiducia.

Maggiori informazioni sulla pubblicazione su 150.fmach.it

UNA STORIA LUNGA 150 ANNI

La storia dell'Istituto iniziò il 12 gennaio 1874, quando la Dieta regionale tirolese di Innsbruck deliberò di attivare a San Michele all'Adige una scuola agraria con annessa stazione sperimentale. Alla direzione dell’Istituto fu posto Edmund Mach, giovane e brillante assistente dell'Istituto enologico e pomologico di Klosterneuburg (Vienna). Fin dalle origini, con un'intuizione che rimarrà a connotare tutta la storia successiva dell’istituzione, lo statuto prevedeva la simbiosi tra formazione agricola e sperimentazione in azienda, a favore del progresso dell'agricoltura trentina. Sotto la magistrale regia di Mach, la scuola di San Michele e la stazione sperimentale si affermarono come istituto modello e la loro fama varcò ben presto i confini regionali.

Dopo Edmund Mach si susseguirono altri validi direttori, fra i quali spiccano le figure di Enrico Avanzi, professore accademico che diede un forte impulso scientifico all'Istituto e al quale si deve l’importante attività nel settore cerealicolo, frutticolo e viticolo, nelle quali fu supportato dall’opera infaticabile di Rebo Rigotti, ricercatore di grande talento che seppe spaziare in molteplici campi, in particolare nel miglioramento genetico della vite (si deve a lui l’incrocio che fu poi battezzato con il suo nome, “Rebo”).

Alla fine degli anni Cinquanta emerse la figura di Bruno Kessler che, nella duplice veste di Presidente della Provincia autonoma di Trento e dell’Istituto Agrario, seppe sviluppare le attività dell’ente.

Nella storia recente la data più significativa è il primo gennaio 2008. L’Istituto Agrario di San Michele all’Adige, ente funzionale della Provincia autonoma di Trento, si trasformò in una Fondazione, il cui nome tributò i dovuti meriti al suo primo e storico direttore, Edmund Mach. Nacque, quindi, un nuovo ente di interesse pubblico con personalità giuridica di diritto privato, assorbendo anche le attività del Centro di Ecologia Alpina, contribuendo così ad ampliare il mandato a favore della ricerca ambientale.

Istruzione e formazione, trasferimento tecnologico e ricerca nei settori agricolo, ambientale e agroalimentare si delineano così come i tre pilastri della nuova organizzazione. La Fondazione Mach è oggi una “cittadella dell’agricoltura”, un unicum a livello nazionale: sempre più impegnata a diffondere gli studi nei settori di competenza ma allo stesso tempo radicata sul territorio. Da 150 anni la missione è sempre la medesima: supportare l'agricoltura, l'ambiente e il territorio affrontando mediante l’innovazione le nuove sfide quotidianamente proposte.

(sc)


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