Giovedì, 19 Dicembre 2024 - 10:49 Comunicato 3589

Presentato il volume che racconta la storia del maniero solandro
Castel Caldes guida alla visita

Nella Sala Magna di Castel Caldes è stato presentato il volume “Castel Caldes guida alla visita” una pubblicazione di 83 pagine con oltre sessanta foto, curata da Francesca Jurman, responsabile dei Servizi educativi del Museo ed edita dal Museo nella neo-collana Guida al Castello. Sono intervenuti il sindaco di Caldes, Antonio Maini, il direttore del Museo Laura Dal Prà e gli autori Francesca Jurman e Alberto Mosca. Il progetto grafico è stato curato da Matteo Lorenzi di Publistampa Arti grafiche, mentre i testi sono stati redatti da Francesca Jurman e Alberto Mosca con la collaborazione di Serena Bugna, Tiziana Gatti e Carlo Andrea Postingher.
Presentazione della guida di Castel Caldes [ Castello del Buonconsiglio]

In questo volume, che sarà in vendita a Castel Caldes, è raccontata la storia plurisecolare del maniero, sono descritte le varie fasi  architettoniche , gli apparati decorativi e le collezioni oltre ad approfondimenti sulle nobili famiglie che vi hanno abitato. Castel Caldes,  entrato nel 2014 nella rete museale del Castello del Buonconsiglio, è posto all’imbocco della Val di Sole e affacciato sul torrente Noce, il maestoso maniero domina il vicino paese di Caldes.  L’aspetto attuale del castello è il risultato di varie fasi architettoniche iniziate nel Duecento e proseguite  fino al XVI secolo. Tra il 1230 e il 1235 fu realizzato il primo nucleo, una torre a cinque piani che fungeva anche da residenza, realizzata per volere  di  Rambaldo ed Arnoldo da Cagnò.  Era utilizzata,  insieme alla sovrastante Rocca di Samoclevo,  per il controllo dei traffici commerciali della Val di Sole. Nel 1464 la 'casa torre' passò alla famiglia Thun che la ampliò, aggiungendo ulteriori corpi di fabbrica che hanno conferito all'edificio l'aspetto attuale. Ulteriori lavori di restauro e ampliamento furono condotti nel XVI secolo e vennero eseguite decorazioni ad affresco in varie sale. Fu anche edificata l'attuale cappella nella corte prospiciente il castello, dedicata alla Beata Vergine Maria ed interamente affrescata da storie di Elia Naurizio. Una leggenda vuole che il castello sia stato teatro della prigionia di una giovane donna di nome Olinda, forse da identificarsi nella contessa Marianna Elisabetta Thun, che venne  rinchiusa dal padre Rodemondo in una piccola stanza per impedire  il matrimonio con Arunte, menestrello di corte per il quale morì d’amore.  In questi ultimi anni si è restaurata la Stanza di Olinda e sono state arredate le stanze  del Conte e della Contessa. In castello è ospitata  anche la collezione Triangi.

(ac)


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