Il Trentino lancia il modello di “Coabitazione attiva”. Un progetto innovativo sul quale ha investito molto l’ente provinciale per cercare di combattere la curva statistica che vede quasi il 50% dei giovani italiani, tra 25 e 35 anni, vivere ancora a casa con i genitori. Altro dato negativo l’1 milione e mezzo di ragazzi italiani nella condizione di Neet, cioè fuori da percorsi di formazione, di studio o di lavoro. Trovare soluzioni per un tempestivo cambio di rotta era quanto meno urgente ed ecco il perché della nascita di questa progettualità.
Artefici dell’iniziativa l’Agenzia per la Coesione sociale e l’Agenzia del lavoro della Provincia autonoma di Trento assieme al Comune di Scurelle e all’Azienda pubblica di servizi alla persona di Borgo Valsugana. Coabitazione vuole non solo rispondere alle esigenze dei giovani in cerca di autonomia e di un’occupazione, ma anche combattere lo spopolamento dei comuni periferici e montani del Trentino. Indirettamente, il neonato progetto ha anche il merito di promuovere l’attrattività socioeconomica e turistica del territorio, stimolare il ri-uso del patrimonio immobiliare sfitto o inutilizzato e, non di poco conto, dare nuova linfa vitale alla comunità e arricchire il capitale sociale attraverso azioni di volontariato attivo,che saranno richieste ai giovani selezionati.
“Il Comune ha dato in comodato gratuito all’Azienda pubblica Servizi alla persona (Apsp) di Borgo Valsugana un appartamento da 270 metri quadri, attualmente sfitto, di sua proprietà. All’interno, sette stanze (sei singole e una doppia, per un totale di otto posti letto) con bagni privati e alcuni spazi condivisi, tutto completamente ristrutturato a spese dell’Apsp, che ha deciso di metterlo a disposizione per questo progetto” hanno spiegato la direttrice e il presidente dell’Azienda pubblica di servizi alla persona di Borgo Valsugana, rispettivamente Annagloria Corradini e Emanuele Deanesi.
“I giovani che aderiranno all’iniziativa (termine ultimo per presentare le domande: 28 febbraio) potranno soggiornare nell’appartamento fino a due anni pagando 100 euro al mese e sostenere le spese delle utenze, ripartite tra i coabitanti” spiega la sindaca di Scurelle, Lorenza Ropelato. “Dovranno inoltre – ha proseguito - impegnarsi in attività negli enti territoriali di volontariato, per un massimo di 10 ore mensili nello spirito della cittadinanza attiva”. In compenso, verranno inseriti in un percorso specifico di inserimento nel mondo del lavoro, grazie alla partnership con l’Agenzia del Lavoro, e di orientamento: ciascuno di loro verrà infatti seguito da un tutor fornito dall’Apsp.
“Al progetto Coabitazione potranno aderire giovani di età compresa tra 18 e 35 anni, desiderosi di emanciparsi dalla propria famiglia di origine e di trovare lavoro per costruire un percorso di autonomia. Dovranno aver concluso il proprio iter formativo e scolastico e, nella loro selezione, conteranno le pregresse esperienze in ambito sociale, all’interno di associazioni di volontariato o umanitarie, e lavorative”, ha spiegato Luciano Malfer, dirigente generale dell’Agenzia per la coesione sociale. Ma più di tutte, conterà il livello di motivazione che ciascun candidato mostrerà di avere. Per il successo di questo tipo di iniziative, la passione e la volontà dei soggetti coinvolti è indispensabile. “Grazie a questo bando i giovani avranno la possibilità di intraprendere percorsi di autonomia decisivi in primis sul piano professionale, oltre che economico e sociale” ha concluso Malfer.
Emanuele Deanesi presidente APSP Borgo Valsugana
Anna Corradini Direttore APSP Borgo Valsugana
Lorenza Ropelato sindaca comune di Scurelle
La gente
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