
L’intervento consentirà in particolare di trasformare due piani del Museo, originariamente allestiti solo parzialmente, includendo sezioni dedicate alla seconda guerra mondiale, all’azione politica degasperiana del secondo dopoguerra, alla nascita della Repubblica, alla Ricostruzione e all’affermazione del nuovo Stato italiano nel consesso delle democrazia occidentali. Anche i rimanenti piani saranno adeguati ai più moderni standard di accessibilità e sarà potenziata e aggiornata la componente multimediale per rendere l’esperienza di vista efficace, immersiva e accattivante per un pubblico sempre più ampio.
Inaugurato nel 2006 alla presenza dell’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, il Museo Casa De Gasperi nasce nel solco delle iniziative per il cinquantenario della scomparsa dello statista (2004). Realizzato nella casa dove era nato il 3 aprile 1881 – una casa popolare nel cuore del paese di Pieve Tesino – il suo allestimento permanente era pensato per illustrare al grande pubblico la parte della vita del giovane Alcide, cresciuto nel Trentino asburgico e divenuto poi personalità di spicco. Tra i momenti più significativi, l'operato dello statista per il riconoscimento autonomistico dentro l’Impero, il dramma della Grande Guerra attraversato insieme alla sua gente e l'impegno per garantire un futuro sereno alla sua terra nella nuova compagine del Regno d’Italia. Permettendo di conoscere aspetti biografici meno noti, il Museo Casa De Gasperi cercava così di spiegare come sia stato possibile che un ragazzo nato ai confini dell’impero da famiglia di origini modeste fosse poi divenuto uno dei padri della Repubblica italiana e dell’Europa unita.
Gestito dal 2007 dalla Fondazione Trentina Alcide De Gasperi, in questi 20 anni il Museo è cresciuto, assumendo un ruolo non secondario nel processo di riscoperta dell’eredità politica ed umana di De Gasperi e affermandosi come uno dei luoghi della memoria repubblicana più rilevanti del panorama nazionale, nonché primo museo italiano insignito dalla Commissione europea del Marchio del Patrimonio europeo.
Un luogo di pellegrinaggio laico e di pedagogia civile ormai conosciuto a livello nazionale e connotato da un’evidente vocazione educativa: solo nel 2024 sono stati quasi 25 mila gli ingressi e oltre 21 mila gli studenti di ogni ordine e grado che attraverso l’offerta sviluppata dal Museo hanno potuto toccare con mano i valori fondativi dell’unità europea, i principi fondamentali della Costituzione repubblicana, il senso profondo dell’Autonomia speciale del Trentino-Alto Adige/Südtirol, trovando un ponte tra passato e presente.