La situazione attuale è in parte dovuta alla scarsità di piogge e di neve nelle stagioni autunnale e invernale, che sono state molto più calde della media, soprattutto nei mesi di gennaio e febbraio. Ciò, assieme all'aumento dell'evaporazione dai terreni e all'anticipo della fase vegetativa, potrebbe mettere a dura prova le colture agricole e in particolare la frutticoltura.
Dal momento che anche le previsioni rispetto alle piogge future non sono favorevoli, si è deciso di consentire ai consorzi irrigui che normalmente inizierebbero i loro prelievi a maggio di iniziare la loro attività fin d'ora, nell'osservanza di due limiti:
- i prelievi dovranno essere limitati alle quantità minime di acqua ritenute necessarie per lo sviluppo delle colture, e comunque non sopra il limite del 50% dei quantitativi massimi previsti;
- i prelievi dovranno comunque avvenire nel rispetto delle modalità e delle prescrizioni vigenti, con particolare riguardo a quelle di natura ambientale.