Domenica, 09 Febbraio 2020 - 14:07 Comunicato 263

Stamani in Sala Depero l’accoglienza delle istituzioni trentine
Cardinali e vescovi da cinque continenti nel nome di Chiara Lubich

Nuova tappa questo fine settimana del ricco calendario di iniziative per ricordare i cento anni dalla nascita della fondatrice del movimento dei focolari, Chiara Lubich. In questi giorni oltre 130 tra cardinali e vescovi provenienti dai cinque continenti si sono dati appuntamento a Trento per il convegno internazionale dal titolo “Un carisma al servizio della Chiesa e dell’umanità a cento anni dalla nascita della serva di Dio, Chiara Lubich”.
Dopo la santa messa in cattedrale, presieduta dal cardinale Francis Xavier Kriengsak Kovithavanij ed aperta dal saluto dell’Arcivescovo di Trento monsignor Lauro Tisi, i vescovi ed un folto pubblico si sono trasferiti nella Palazzo della Provincia dove sono stati accolti dal presidente del Consiglio, dal vicepresidente della Giunta provinciale e dal sindaco del capoluogo.
Ecco l’intervento del vicepresidente della Giunta provinciale.

“[…] È davvero un onore per me portare il saluto, a nome del presidente della Provincia e dell’intera Giunta provinciale di cui faccio parte alle vostre illustri persone.
Un onore farlo in questa circostanza, dopo una celebrazione - nella nostra cattedrale - tanto intensa e carica di spiritualità che ben riflette il carisma, la personalità e l’eredità che la nostra illustre concittadina - Chiara Lubich - ha lasciato al mondo intero.
Quel mondo che - guardandovi, sapendovi testimoni di così tanti paesi, di così tante culture - vediamo quasi miracolosamente riflesso in questa piccola ma per noi tanto significativa sala.
Qui, in origine, venivano ospitati i lavori del Consiglio provinciale - il nostro piccolo parlamento potremmo dire, giacché questa realtà gode di uno speciale statuto che la rende autonoma nel governo di quasi tutte le competenze che regolano la vita e lo sviluppo di qualsiasi comunità. E di questo dobbiamo essere grati ad un altro nostro illustre concittadino: Alcide De Gasperi.
Lungo queste pareti il genio futurista di Fortunato Depero ha esemplificate alcune di queste nostre caratteristiche, attraverso rappresentazioni della storia, delle tradizioni e delle vocazioni di questo piccolo territorio incastonato fra le Alpi.
Una di queste vocazioni è per l’appunto la predisposizione all’incontro che è anche il filo conduttore delle celebrazioni dedicate al centenario della nascita di Chiara Lubich e che hanno già acceso un riflettore sulle sue origini, sulla sua città, su questo ambiente bello e severo al tempo stesso, forte e delicato, capace comunque di imprimere tratti caratterizzanti in chi vi è nato.
È tra queste montagne, ad esempio, che ha avuto origine e si è fortemente radicato il movimento cooperativistico - opera, non a caso, di un religioso, don Guetti - che ci piace descrivere come il frutto di quella propensione ad aiutare l’altro, a sostenere il più bisognoso, a tendere la mano a chi è rimasto indietro: un istinto, quasi, per il popolo della montagna, che di fronte alla fatica ed alle prove della natura risponde con i valori che rendono una comunità degna di questo nome.
Ecco, forse anche Chiara Lubich ha tratto dalle caratteristiche di questo territorio, dalla sua collocazione geografica, dalla sua vicenda storica molti elementi che l’hanno predisposta al suo impegno come fondatrice e animatrice del Movimento dei Focolari.
Ma sappiamo anche quanto Chiara ha dato al Trentino e quanto possa ancora dare, trasmettendoci valori, approcci, capacità di visione.
Pochi giorni fa, abbiamo avuto l’onore della visita del Presidente della Repubblica che con la sua autorevolezza ha spiegato a tutti noi l’importanza, laica, del suo messaggio, che ha dimostrato di reggere all’impatto delle attuali domande che riguardano il nostro vivere comune, il modo di produrre e di fare economia, la dimensione culturale.
Il percorso che abbiamo intrapreso come Trentino ha avuto anche un momento significativo nella mostra allestita presso Le Gallerie di Piedicastello: “Chiara Lubich, città, mondo” e nella sezione staccata di Tonadico (in Primiero) dedicata all’esperienza delle Mariapoli. Nei prossimi mesi edizioni un po' ridotte della mostra viaggeranno per il mondo, toccando luoghi e città molto significative, fino ad arrivare a Gerusalemme il prossimo 29 marzo.
Siamo certi che in questo modo proseguirà l’esperienza di questo centenario che è davvero un’occasione che ci arricchisce e, al tempo stesso, ci carica di responsabilità.
La vostra stessa presenza qui, in questi giorni è di per sé un chiaro messaggio che ci ricorda come l’attenzione alle esigenze della nostra gente non può distoglierci dall’altrettanto importante attenzione a ciò che avviene al di fuori dei nostri confini ristretti. Quei confini, che solo pochi decenni fa, molti nostri concittadini hanno varcato in cerca di fortuna in paesi lontani. Quei confini che oggi il mondo globalizzato sembra aver annientato, ma che spesso si annidano ancora nella nostra mente.
La testimonianza di Chiara Lubich è ancora forte ed attuale. Le molte persone che in ogni dove ne hanno raccolto il testimone ci indicano la via della speranza: la speranza di quel mondo migliore che ciascuno di noi, ciascuno per quel pezzo che gli compete, ha il dovere di costruire.
Grazie Chiara; grazie a voi tutti”.

(gp)


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