
Dall’intervento del direttore Carbone è emerso il disegno di un fisco trasparente, preventivo e orientato al dialogo. L’attività di controllo resta centrale nel contrasto alle frodi fiscali: in collaborazione con la Guardia di Finanza, l’Agenzia ha chiuso 12mila partite Iva dal 2023 a oggi. “Il falso imprenditore apre un’attività solo per frodare e lucrare, causando un danno sia allo Stato che all’economia sana. Dobbiamo continuare con convinzione a sviluppare questa attività” ha detto Carbone. Sotto la lente, anche le grandi multinazionali tecnologiche. “L’Italia è stata tra i primi Paesi ad avviare controlli in questo settore. Negli ultimi anni, anche grazie alla collaborazione con la Procura di Milano e la Guardia di Finanza, abbiamo recuperato 2,5 miliardi di euro – ha ricordato il direttore –. L’obiettivo è chiaro: vogliamo che le big tech investano, assumano e generino ricchezza in Italia”.
Nel futuro del fisco c’è anche l’innovazione digitale, ma senza rinunciare all’elemento umano. “L’intelligenza artificiale è un supporto fondamentale per aggregare dati e superare alcune criticità tecniche, ma non esiste alcun ‘Grande Fratello’”,ha chiarito Carbone. “Ogni accertamento deve seguire un percorso giuridico-logico chiaro, con una chiave di lettura comprensibile. L’IA ci aiuta, ma resta al servizio dell’intelligenza umana”.
Parallelamente, la Guardia di Finanza sta investendo sempre più nell’uso dell’intelligenza artificiale per rafforzare l’attività investigativa e migliorare l’efficienza operativa, come ha spiegato il generale Gerli, illustrando le potenzialità e i limiti degli strumenti digitali attualmente in uso. “Utilizziamo l’intelligenza artificiale per gestire meglio l’informazione e per migliorare le procedure di lavoro, sia in termini quantitativi che qualitativi”, sono state le parole di Gerli. “Non si tratta solo di un’innovazione tecnologica, ma di uno strumento che ci consente di alzare il livello delle nostre capacità operative”. Uno degli ambiti in cui l’IA trova maggiore applicazione è l’analisi del rischio, basata sulle banche dati disponibili al Corpo: “L’intelligenza artificiale ci consente di alzare il livello informativo”.
Nel dibattito sul ruolo dell’intelligenza artificiale in ambito fiscale, la professoressa Mastroiacovo ha lanciato un monito chiaro: l’innovazione deve andare di pari passo con la tutela dei diritti del cittadino. Secondo l’avvocato Santacroce, serve un confronto ad armi pari col fisco, e l’intelligenza artificiale può ridurre l’asimmetria informativa. Per Zucchetti, il fisco può addirittura diventare un’opportunità, anche per accedere a informazioni rilevanti e rendere più solido il business model.