Venerdì, 28 Giugno 2013 - 02:00 Comunicato 1917

CORTE DEI CONTI: PARIFICATO IL RENDICONTO GENERALE DELLA PROVINCIA 2012

Parificato oggi dalla Corte dei Conti il rendiconto generale della Provincia autonoma di Trento per l'esercizio finanziario 2012, ad eccezione del capitolo relativo alle spese riservate del Presidente. Il rendiconto si chiude con un avanzo di consuntivo di 295 milioni di euro. L'entità dell'avanzo è dovuta principalmente ai maggiori accertamenti di entrate registrati rispetto alle previsioni 2012 e derivanti, in particolare, da devoluzioni di tributi erariali in quota fissa.-

L'andamento delle entrate nel corso del 2012 ha risentito oltre che delle difficoltà del quadro economico generale, caratterizzato da una riduzione della crescita, anche degli effetti derivanti dalle diverse manovre statali di finanza pubblica per il risanamento del bilancio dello Stato che hanno inciso sia in termini di riduzione dei gettiti fiscali, che le manovre hanno riservato all'erario, sia in termini di accantonamenti di devoluzioni dei tributi erariali trattenuti dallo Stato in attesa dell'emanazione delle norme di attuazione. La Provincia ha contestato la legittimità di queste manovre attraverso impugnative dinnanzi alla Corte Costituzionale.
Le entrate complessive riferite agli accertamenti di competenza registrano una contrazione del 2%, passando dai 4,6 miliardi del 2011 ai 4,5 miliardi del 2012. Su tali valori hanno inciso anche le agevolazioni Irap a a favore della imprese, definite nel 2012 e rafforzate con la manovra di bilancio 2013, che hanno consentito un alleggerimento della pressione fiscale che a livello provinciale nel 2013 si è attestata al 41,8% a fronte di un livello nazionale pari al 44,4%.

Con riferimento invece alle spese, dal rendiconto 2012 esse, in termini di impegni, si sono attestate su un valore pari a 4,6 miliardi di euro, praticamente invariate rispetto all'anno precedente. Relativamente ai pagamenti, che nell'anno 2012 sono stati pari a circa 4 miliardi, la Provincia ha assicurato un ulteriore miglioramento rispetto al 2011 nella tempistività della loro effettuazione. Infatti oltre il 91% degli stessi è stato disposto entro 10 giorni dal ricevimento della documentazione di spesa a conferma della particolare attenzione che la Provincia riserva nel garantire liquidità al sistema economico.

Anche nella gestione 2012 del bilancio è stata confermata una forte attenzione alla salvaguardia degli equilibri attraverso l'adozione di azioni di forte rigore finanziario, che hanno determinato un ammontare di spesa corrente pari a 2.855 che segna una diminuzione, al netto del tasso di inflazione, superiore al 3% rispetto all'anno 2011.

Le azioni più significative per controllare la spesa corrente si riassumono così:

- blocco del turn-over del personale del comparto delle autonomie locali e della ricerca;
- blocco del rinnovo dei contratti collettivi provinciali per il personale della Provincia e degli enti strumentali pubblici;
- ulteriore contenimento delle spese discrezionali, per le quali la legge finanziaria 2012 ha previsto una riduzione del 35% rispetto al valore medio del triennio 2008-2010 (pari al 18,4 milioni) e che a consuntivo hanno registrato un valore finale di 7,8 milioni di Euro, con un contenimento del 58% rispetto a tale valore medio;
- realizzazione di un progetto complessivo per la razionalizzazione degli spazi occupati dalle strutture provinciali focalizzato in particolare sulla riqualificazione energetica delle strutture e sulla definizione di standard relativi agli spazi per dipendente;
- ulteriore contenimento delle spese di funzionamento dal 5% al 10% rispetto al 2011, fatti salvi gli incrementi connessi agli oneri obbligatori afferenti i canoni, le utenze, le imposte e tasse, i premi assicurativi.

Su tali azioni vi è stato il pieno coinvolgimento degli enti pubblici strumentali che hanno adottato interventi coerenti con quelli della Provincia per la qualificazione e la razionalizzazione della spesa (in particolare della spesa di personale, delle spese di funzionamento, delle spese discrezionali), attraverso lo strumento delle direttive per la formazione dei bilanci e per la gestione finanziaria.

In questo contesto particolare rilievo assume il Piano di miglioramento della pubblica amministrazione provinciale, approvato ai sensi dell'articolo 3 della legge provinciale10 del 2012 (aggiornato con delibera nell'aprile 2013).
Il Piano è volto a dare un forte impulso alla modernizzazione del sistema pubblico provinciale, quale elemento fondamentale per la crescita e la competitività dell'intero sistema locale, oltre che a contenere e razionalizzare la spesa pubblica provinciale. Ciò sia attraverso un efficientamento delle attività afferenti il funzionamento interno delle amministrazioni pubbliche del Trentino, sia mediante una migliore organizzazione dei servizi offerti ai cittadini e alle imprese.
Il Piano definisce anche temporalmente le specifiche azioni da porre in essere nei diversi ambiti, tra i quali rilievo assumono, in particolare la riorganizzazione del sistema pubblico provinciale, la semplificazione amministrativa, l'amministrazione digitale, il coinvolgimento del privato nell'offerta e nella gestione di servizi e attività nonché la razionalizzazione e qualificazione della spesa, sia di parte corrente che di parte capitale.
La concretezza del Piano è dimostrata dal fatto che il documento individua obiettivi specifici da conseguire nel quinquennio di validità, innanzitutto in termini di risparmi di spesa derivanti dalle azioni previste: a regime è stimata una riduzione complessiva della spesa di 213 milioni di euro, dei quali 182 di parte corrente e 31 di parte capitale.
Sono stati individuati obiettivi di modernizzazione da conseguire nel quinquennio di validità del Piano in termini di risposta a cittadini e imprese:

- riduzione del 35% degli oneri amministrativi a carico delle imprese;
- riduzione del 50% dei tempi medi di tutti i procedimenti amministrativi (sia verso le imprese che verso i cittadini);
- riduzione del 50% del numero dei procedimenti amministrativi.

Tale piano assume la veste di "piano industriale del sistema pubblico provinciale", e rappresenta lo strumento attraverso il quale la Provincia attua il proprio processo di spending review estendendo tale processo anche agli altri enti e soggetti del settore pubblico provinciale.

Tali azioni di razionalizzazione e qualificazione della spesa hanno assicurato inoltre il mantenimento dell'equilibrio strutturale del bilancio, con un'incidenza della spesa corrente di poco inferiore al 62% nonché la salvaguardia del risparmio pubblico, ovvero delle risorse di parte corrente da destinare ad investimenti (nel 2012 pari a circa 1,3 miliardi di euro)

Relativamente al Patto di stabilità la Provincia ha gestito il bilancio 2012 assicurando di fatto, rispetto al 2011, il miglioramento dei saldi di bilancio così come richiesto dalle manovre statali di risanamento della finanza pubblica.

L'anno 2012 è stato altresì caratterizzato dalla presentazione al governo nazionale di una proposta di revisione dei rapporti finanziari basata sui seguenti principi:

- equità nella distribuzione del concorso agli obiettivi di finanza pubblica tra le diverse autonomie speciali, tenendo quindi conto, in particolare, del concorso già garantito da alcune autonomie speciali in sede di attuazione della legge delega in materia di federalismo fiscale - legge 42 del 2009 42/2009 –; per la Provincia autonoma di Trento si tratta del concorso garantito in sede di Accordo di Milano;
- rispetto delle prerogative statutarie, che assicurano la devoluzione dei nove decimi del gettito tributario agli enti del territorio;
- piena autonomia nell'impiego delle risorse, con il solo limite del rispetto dell'obiettivo di saldo concordato con il patto di stabilità interno
- definzione del concorso avendo a riferimento una distribuzione della spesa statale sul territorio non solo in equilibrio rispetto ai gettiti fiscali prodotti sul territorio provinciale, ma pure idoneo a garantire un significativo concorso agli obiettivi di solidarietà nei confronti delle aree svantaggiate. L'indicatore che si ritiene in grado di rappresentare correttamente tale principio, potrebbe essere il "residuo fiscale" di ciascun territorio calcolato avendo a riferimento la spesa complessivamente a carico del bilancio dello Stato e le relative entrate.

La proposta prevede in particolare l'assunzione da parte della Provincia di spese attualmente sostenute dallo Stato sul territorio regionale mediante la delega di funzioni (come le Agenzie fiscali, l'attività amministrativa di supporto alla giustizia) o l'assunzione degli oneri per funzioni gestite dallo Stato (laddove la delega non risulti ragionevole), a fronte dell'impegno dello Stato medesimo a garantire standard di servizio e di attività oltre che di costo.

Relativamente alle osservazioni segnalate dalla Corte dei Conti, la Provincia evidenzia quanto segue.

In merito agli obblighi di comunicazione al Dipartimento della funzione pubblica degli incarichi conferiti o autorizzati ai propri dipendenti ai sensi D.lgs. n. 165 del 2011, si segnala che la Provincia non è soggetta alle disposizioni della predetta normativa ma che, di fatto, provvede a conformarsi in modo sostanziale alla stessa e quindi ha inviato al Dipartimento per la funzione pubblica i dati relativi alla gestione del rapporto di lavoro dei dipendenti (assenze per malattia, permessi sindacali), gli incarichi extralavorativi degli stessi e gli incarichi conferiti a soggetti esterni (collaborazioni e consulenze ed anche incarichi per attività defensionale).

Relativamente agli incarichi conferiti a soggetti esterni, sia sul sito istituzionale della Provincia sia su quello del Dipartimento della funzione pubblica, sono pubblicati i dati del corrispettivo previsto per ciascun incarico, che rappresenta il tetto massimo erogabile, in quanto il compenso che si paga al soggetto incaricato è sempre uguale o inferiore a quello previsto contrattualmente. Alla Corte dei conti è stato infine inoltrato sia il valore del corrispettivo (=tetto massimo di spesa), pari a 5,19 milioni di euro (meno 21,87% rispetto all'anno precedente), sia il valore delle somme effettivamente pagate nel corso del 2012.

Con riferimento all'esigenza di pubblicare gli incarichi di tutti i soggetti del comparto provinciale si ritiene opportuno evidenziare che i dati sono già tutti pubblicati sul sito istituzionale della Provincia, nella sezione "Punto informativo" rispettivamente alle voci "Scadenze e avvisi" (per Provincia e sue agenzie) e "Società partecipate".

In relazione all'aumento della spesa per incarichi con riferimento alla classificazione Siope, si rappresenta che nella voce Siope "incarichi", che rispecchia una codifica a livello nazionale, sono imputate anche spese relative ad altre prestazioni di servizi.

In merito all'osservazione della Corte circa la trasparenza del procedimento di valutazione del personale, si rappresenta che, pur non applicandosi l'art. 16 del D.Lgs. 150/2009, la Provincia attua già i principi previsti dalla normativa nazionale. In particolare la disciplina della valutazione delle prestazione del personale e della dirigenza è realizzata attraverso la procedura prevista dalla metodologia di valutazione dei dirigenti e direttori, che sottopone al controllo del Nucleo di valutazione, nominato della Giunta provinciale, tutta la procedura. Naturalmente non può che essere l'apparato amministrativo di supporto all'organizzazione delle convocazioni, agli adempimenti amministrativi e alla gestione del programma di valutazione. Il nucleo verifica il processo per la definizione degli obiettivi della dirigenza e valuta altresì le modalità di verifica del livello di raggiungimento degli stessi. Rileva poi eventuali scostamenti nella definizione degli obiettivi e nella loro attuazione di cui riferisce alla Giunta.

Relativamente all'osservazione sul mancato invio alla Corte dei Conti degli esiti del controllo di gestione dei soggetti del sistema pubblico provinciale, si segnala che con deliberazione 9 del 2012 della Sezione di controllo per il Trentino Alto Adige della Corte dei Conti è stato disposto che, per l'anno 2012, con riferimento all'esercizio finanziario 2011, rimaneva fermo il programma annuale di controllo già deliberato dalla Sezione regionale di controllo. Di questa scelta si è tenuto conto in sede di adozione della deliberazione 628 del 13 aprile 2013, che ha definito i criteri per l'espletamento del controllo successivo sulla gestione e ha disposto l'avvio dello stesso a decorrere dall'anno 2013 con riferimento alla gestione 2012.

Infine con riguardo alla segnalazione della mancanza di una disciplina organica in materia di spese di rappresentanza, la Provincia si è dotata di tale disciplina già a partire dal 1983, provvedendo a puntualizzare ulteriormente i relativi criteri nel 2007 con la delibera 86.

Relativamente alle spese riservate del Presidente la Provincia anche per l'anno 2012 si è conformata alle modalità di autorizzazione e di utilizzo da sempre seguite e sulle quali è sempre intervenuta la parificazione da parte della Corte dei Conti.
Per il futuro la Giunta Provinciale terrà conto delle nuove valutazioni espresse dalla Corte ai fini della puntuale rendicontazione.

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