Presenti all’evento di oggi, che è proseguito nel pomeriggio all'interno di specifici gruppi di lavoro, il vicepresidente di Slow Food Italia Raul Tiraboschi, il presidente di Slow Food Trentino Alto Adige Tommaso Martini e la vicepresidente Marta Villa, oltre al “padrone di casa” Stefano Marzadro e numerosi ospiti.
Come ricordato da Martini , Slow Food è una organizzazione internazionale nata nella seconda metà degli anni 80, per contrastare l’omologazione alimentare e per diffondere una cultura del cibo “buono, pulito e giusto”. Si basa su gruppi locali e su migliaia di progetti sviluppati sui territori, curati da volontari e attivisti con il coinvolgimento diretto di piccoli produttori, cuochi, insegnanti. L’obiettivo è cambiare il sistema alimentare e promuovere la biodiversità, anche sensibilizzando l’opinione pubblica e il mondo della scuola. “Slow Food è un’organizzazione fatta da cittadini – ha sottolineato ancora Martini – che cercano di assumere un ruolo costruttivo nella società e nel contesto più generale della transizione ecologica, agendo all’interno del sistema del cibo”.
“Quando è nata Slow Food sembrava un’idea visionaria – ha ricordato invece Marzadro – ma oggi vediamo che invece guardava lontano, anche coniugando cibo a cultura, ricerca e sapere universitario. Oggi ci sono molti giovani che si appassionano ai prodotti tipici e questo è un enorme valore aggiunto. Anche noi facciamo parte di questa realtà, in Trentino ci sono oltre 30 distilleria, i produttori vanno d’accordo, e il pubblico anche estero lo apprezza moltissimo”.
La giornata coincideva con l’assemblea annuale dell’associazione regionale Trentino Alto Adige, analogamente a quanto organizzato dalle altre assemblee regionali Slow Food sparse per tutta l’Italia.