Domenica, 25 Maggio 2025 - 00:03 Comunicato 1394

Benvenuti a Din Don Down, dove tutto è possibile

La disabilità si può raccontare senza filtri e, perché no, anche con il sorriso. Missione compiuta per Paolo Ruffini e la compagnia Mayor von Frinzius, che hanno portato un po' di scompiglio nell'ultima serata del Festival dell'Economia di Trento. Dopo il successo di Up and Down, l'attore livornese e la compagnia più inclusiva del teatro italiano portano in scena all'auditorium Din Don Down, uno spettacolo che sfida il politicamente corretto e, con ironia e intelligenza, indaga la presenza di Dio, trovando anche la rima con "io".
Din Don Down Nella foto: Paolo Ruffini con la compagnia teatrale Mayor Von Frinzius [ Michele Lotti - Archivio Ufficio Stampa PAT]

“Questo non sarà uno spettacolo ma un’esperienza, un viaggio di 90 minuti. Alla fine, non sarete più gli stessi”. Con questa avvertenza, Ruffini fa entrare il pubblico nella sua parrocchia speciale. Un mondo magico e surreale, dove c’è posto per tutto e per tutti, tranne che per il politicamente corretto, perché “non c’è niente di più volgare a teatro, il luogo dell’arte”. Qui tutto può succedere: una dimensione in cui, nonostante l’incenso, tutto appare più nitido. “Nella vita l’intelligenza è sopravvalutata. Ci sono persone che usano la propria intelligenza per fare il male. Io preferisco le persone sensibili”, ha ammesso Ruffini. Un viaggio alla riscoperta del proprio io, che fa così straordinariamente rima con Dio. Due parole in continua dialettica che possono entrare in comunicazione solo attraverso una terza parola. “Il contrario di morte non è vita, ma a-mors, amore – spiega Ruffini – la frase più ripetuta nella Bibbia è 'ama e non avere paura' ”.

(ee)


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