Giovedì, 07 Ottobre 2021 - 16:23 Comunicato 2782

Basso e Contador, strade che si incrociano

Una pagina importante della storia del grande ciclismo l’ha offerta questo pomeriggio il Festival dello Sport, portando in Sala Depero del palazzo della Provincia Ivan Basso e Alberto Contador. Lo spagnolo vanta sette vittorie nelle maggiori corse a tappe: Tour de France (2007 e 2009), Giro d'Italia (2008 e 2015) e Vuelta (2008, 2012 e 2014). L’italiano ha vinto due edizioni del Giro d'Italia, nel 2006 e nel 2010. Sul palco del Festival si sono raccontati, da quando erano avversari a quando sono diventati compagni di squadra, per condividere oggi, conclusa la carriera agonistica, il progetto “Eolo-Kometa”, la squadra che ha conquistato la tappa del Monte Zoncolan al Giro d’Italia di quest’anno. Li hanno intervistati di Antonino Morici, giornalista della Gazzetta dello Sport, e Alberto Faustini, direttore de l’Adige.
Alberto Contador e Ivan Basso al Festival dello Sport [ Ufficio Stampa PAT]

“Due uomini soli al comando” è il titolo scelto per l’incontro che si è aperto con il racconto di come è nato il grande rapporto di Contador con l’Italia. Il Trentino, ha ricordato Faustini, è una terra che ha dato molto al ciclismo, sport che è di squadra ma che esalta anche le grandi individualità. Ed è forte anche il legame tra Ivan Basso e  il Trentino, visto che da allievo, il campione ha vinto la Coppa d’Oro.

Basso ha raccontato di come l’amore per questo sport sia nato in lui fin da quando era bambino, grazie al Giro d’Italia ed ad un campione come Francesco Moser, di cui è ancora un grande fan. La prima volta che indossi la maglia rosa, ha sottolineato Basso, non lo dimentichi; perché ti riporta a quando da bambino sognavi di indossarla, per questo è così importante lavorare sui sogni e sulle emozioni dei ragazzi.

Sono tanti gli episodi di cui si è parlato, attinti da due carriere eccezionali.

Contador ha ricordato come è nata e si è sviluppata la sua partecipazione al Giro d’Italia del 2008. Basso ha parlato invece del Giro del 2015 ed in particolare della tappa dell’Aprica, che ha evidenziato la grande motivazione di Contador. Il campione spagnolo ha raccontato inoltre di come ha chiuso la carriera con la vittoria sull’Angliru alla Vuelta.

Si è affrontato anche il tema del ruolo del leader nel ciclismo e si è ricordato ancora Francesco Moser, campione amato dal pubblico anche dopo molti anni dall’abbandono dell’attività agonistica.

Basso ha sottolineato in particolare come i primi giorni di una gara a tappe siano i più delicati per vari motivi. E’ quindi fondamentale, ha detto, il ruolo della squadra. Tirare fuori il meglio da ogni componenti, ha aggiunto, è uno dei lavori più complicati per il capitano, che deve avere anche un forte rapporto umano con i suoi.

Tra Contador e Basso però, se ne avuto la conferma, oltre ad un solido rapporto professionale c’è stata e c’è anche ora un’amicizia molto grande, cementata dall’aver condiviso momenti difficili.

Una nuova avventura sta impegnando adesso i due campioni, con l’impegno nella squadra che hanno fondato e nel progetto agonistico che stanno condividendo.

(lr)


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