Domenica, 12 Ottobre 2025 - 19:25 Comunicato 2976

Balotelli, una star a Trento

L’Italia andrà al prossimo Mondiale. Mario Balotelli, allineato al pensiero dell’ex ct azzurro Roberto Mancini, è sicuro della partecipazione della nostra nazionale al mondiale 2026. Accolto da una platea molto giovane, composta quasi esclusivamente da under 30 che lo ha acclamato da star al coro di “Mario Mario” tanto che spesso gli applausi coprivano le sue risposte, l’ultimo attaccante della nazionale a segnare in un mondiale – era il 2014 e l’avversario l’Inghilterra – ha attraversato la sua carriera costellata da alti e bassi, gli episodi più controversi, e ha dato uno sguardo al calcio di oggi, ai campioni attuali e a quelli di ieri.
MARIO BALOTELLI: UNA VITA IN 90 MINUTI Nella foto: Antonino Morici, Mario Balotelli, Carlo Laudisa [ Alessandro Holneider - Archivio Ufficio Stampa PAT]

Mario Balotelli, famoso tanto dentro quanto fuori dal campo per i suoi comportamenti sopra le righe, ha iniziato a giocare a calcio prestissimo a Brescia e poi ha sfiorato il Barcellona: “Volevo provare ad andare all’estero – ha spiegato Mario - e i miei fratelli sfruttarono un contatto a Barcellona e riuscii a fare un mesetto nella cantera blaugrana assieme a Bojan Krkic e Thiago Alcantara. Purtroppo il Lumezzane, dove giocavo allora, chiedeva tanti soldi per il trasferimento e non se ne fece nulla e così firmai per l’inter”. 

Nei nerazzurri Mario trova nel presidente Moratti e nel tecnico Mancini due figure di riferimento che gli fanno capire la responsabilità derivante dal vestire la maglia di un club importante. Immancabile il ritorno sull’episodio della maglia nerazzurra gettata a terra nella sfida di Champions League proprio contro il Barcellona: “Non ero preparato e abituato a sentire lo stadio che mi fischiava per un errore e ho reagito in quella maniera, chiaro che col senno di poi potendo tornare indietro non lo rifarei”. 

Poi il trasferimento al Manchester City dove Mario Balotelli ritrova in panchina Mancini e vince la Fa Cup e il campionato prima di tornare in Italia al Milan (ma ero destinato alla Juve), prima di tornare all’estero: “In Turchia sono stato bene in un campionato di livello – ha aggiunto Mario - ho trovato una squadra molto forte che valeva ben di più della salvezza, poi il club ha avuto problemi economici e le cose sono cambiate”.
A 35 anni e senza una squadra attende l’offerta giusta: “Sono in stallo, mi alleno diverse volte alla settimana anche se sono da solo e fisicamente sto molto bene. Ho avuto offerte dall’estero ma speravo di trovare squadra in italia. Attualmente alcune offerte sono arrivate, devo decidere se firmare subito o aspettare la finestra di mercato a gennaio”. Chiusura con un’analisi riguardo la nazionale azzurra: “Non vedo più nei giocatori la fame, la voglia di dimostrare di valere, l’orgoglio di rappresentare il tuo paese e fare bene. Una volta tutti i calciatori crescevano con questa mentalità, oggi purtroppo non vedo la stessa cosa. Detto questo sono sicurissimo che si qualificherà al prossimo mondiale”.

(pt)


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