"Al comitato, che si è complimentato per quanto abbiamo messo in campo - ha aggiunto Rossi -ho consegnato copia della delibera firmata dall'Euregio nella quale sono esplicitate le nostre richieste ai rispettivi Stati ed illustrato inoltre le modalità dell'organizzazione trentina che prevede l'accoglienza dei profughi in un hub centrale che abbiamo collocato nelle ex caserme e una distribuzione successiva dei migranti sull'intero territorio e la collaborazione con il sociale".
Rossi ha inoltre aggiunto che "dagli incontri della task-force costituita da Trentino, Alto Adige e Tirolo e i responsabili della polizia austriaca è emerso che quello ipotizzato dall'Austria non è un vero e proprio muro, ma un rafforzamento dei controlli certamente più snello. D'altra parte abbiamo in corso contatti con autostrada, ferrovia e Questura in proposito". "In ogni caso - ha spiegato ancora il presidente - si tratta di una situazione in evoluzione, che dipende anche da come andranno i flussi migratori negli Stati dei Balcani.
Bisognerà vedere se arriverà più gente da lì".
Il nostro auspicio - avevano sottolineato insieme i tre presidenti - è che il vertice europeo previsto per i primi di marzo porti concreti passi in avanti".