Nello specifico la delibera modifica la disciplina dell’assegno di natalità introducendo una maggiorazione degli importi a favore delle famiglie nella misura fissa di 30 euro mensili per i nuclei con un indicatore ICEF pari o inferiori a 0,30 (per un importo annuo complessivo massimo di 360 euro) e di euro 100 mensili alle famiglie con indicatore ICEF superiore a 0,30 e non superiore a 0,40 (per un importo annuo complessivo massimo di 1.200 euro). Le maggiorazioni sono riconosciute per il secondo e terzo anno di vita dei figli.
Tale decisione è motivata dalla volontà della Giunta provinciale di rafforzare il sostegno economico a quei nuclei familiari che non beneficiano di altre provvidenze se non della quota C dell’Assegno Unico Provinciale.
Le famiglie con ICEF compreso tra 0,30 e 0,40, nell’ambito dell’Assegno Unico Provinciale, beneficiano infatti della sola “quota C”, quota volta a sostenere la natalità e a contrastare il calo demografico.
Le famiglie con un indicatore ICEF pari o inferiore a 0,30, invece, beneficiano sia della “quota A” dell’Assegno Unico Provinciale (sostegno del reddito), sia della “quota B” (per il mantenimento, cura, educazione ed istruzione dei figli minori o dei soggetti ad essi equiparati e per il sostegno alle esigenze di vita dei componenti invalidi).
Si ricorda, inoltre, che l’assegno di natalità è erogato dallo Stato per i primi 12 mesi di vita dei nuovi nati ed è incluso nell’assegno unico e universale, mentre l’assegno di natalità provinciale ha come target i nati negli anni dal 2022 al 2024 per il secondo e terzo anno di vita, in analogia con quanto operato per i figli nati negli anni 2020 e 2021.