Venerdì, 10 Ottobre 2025 - 21:47 Comunicato 2913

Andrè e Zandalasini: le ragazze del basket di Andrea Capobianco per un bronzo che vale oro

Il giornalista della Gazzetta dello Sport, Antonino Morici, intervista al Festival dello Sport di Trento, Olbis Andrè, Cecilia Zandalasini e Andrea Capobianco, giocatrici e allenatore della Nazionale Femminile di basket, medaglia di bronzo agli Europei 2025. Nel giugno scorso, l’Italia della pallacanestro ha scritto una pagina di storia, superando la Francia per 69-54 nella finale per il terzo posto disputata al Pireo, in Grecia.
A guidare questa storica vittoria che mancava da ben 30 anni, dal 1995, quando l’Italia salì sul podio per l’ultima volta con l’argento, c’era Andrea Capobianco, premiato come miglior allenatore del torneo. Il coach italiano ha saputo costruire un gruppo unito e determinato, capace di riscattarsi dopo la sconfitta in semifinale contro il Belgio e di conquistare un risultato straordinario, la cui protagonista è stata, senza dubbio, Cecilia Zandalasini. Per la capitana azzurra si è trattato della seconda inclusione nel miglior quintetto europeo con i suoi 16,8 punti di media e 48% da tre, a conferma di un talento ormai riconosciuto a livello internazionale. Cecilia ha centrato di fatto due obiettivi: una medaglia di bronzo al collo e i 1000 punti in nazionale, mettendone 20 a referto nel match decisivo con le francesi.
A Eurobasket 2025, l’Italia del basket femminile è salita sul trono d’Europa con un bronzo che vale oro. Da quando l’Italia è allenata da Andrea Capobianco e dal suo staff, la squadra si è trasformata. Accanto a giocatrici considerate talenti generazionali, come la ventinovenne Cecilia, ne sono maturate altre che sono state via via sempre più capaci di assumersi maggiori responsabilità, come Olbis André e il suo duro lavoro sotto canestro.
[ Michele Lotti - Archivio Ufficio Stampa PAT]

Non è tutto ora ciò che luccica: infatti è un bronzo, storico. Ci sono imprese nello sport che sono ancora più belle quando il pronostico viene sovvertito. Dopo tante sconfitte, queste ragazze del basket italiano sono state davvero favolose! Olbis Andrè e Cecilia Zandalasini, capitanate da Andrea Capobianco, riavvolgono il nastro e raccontano le emozioni, positive e negative, dell’ultimo Europeo. 

“Dopo tanta amarezza, è stato bello piangere di gioia, per una volta”.  “Era arrivato nostro momento: la pallacanestro è questa, ci sono tiri che entrano e tiri che escono”. Coach Capobianco, da parte sua, ricorda l’Europeo straordinario del 2017 e come quest’anno, le sue ragazze, insieme a tutti coloro che ruotano intorno alla squadra, siano riuscite a riprendersi ciò che spetta loro, con la giusta determinazione, conquistando qualcosa di importante: “La medaglia è stata una cosa bellissima, ma ancora più bello è stato tutto ciò che è stato fatto per arrivare a questa medaglia”.

La forza di questa squadra sono quelle azioni che vanno al di là di un passaggio. Ragazze diverse, con caratteri diversi, che si trovano a giocare insieme per un un unico obiettivo: ciò che le unisce è la voglia di vincere, la consapevolezza di potercela fare. L’aspetto importante infatti è quello mentale, perché il basket non è una competizione individuale, ma è rimanere uniti e concentrati sull’obiettivo di squadra.

I tre protagonisti di Eurobasket 2025 ripercorrono gli eventi che hanno segnato la loro scalata al podio, come la gara con la Turchia nei quarti, una partita complicata, fisicamente difficile, con un supplementare eterno giocato in difesa, dove “le gambe non vanno più e bisogna solo metterci cuore”. E poi, quel tiro di Cecilia che entra!

Con il Belgio invece è stata diverso: “Abbiamo perso una partita che potevano vincere, ma visto che fin lì il viaggio era stato bello, abbiamo trasformato questa delusione in motivazione per raggiungere la medaglia. Come abbiamo battuto la Francia? Forse perché loro non avevano la nostra stessa fame”.

Andrea Capobianco elogia più volte le sue ragazze, sottolineandone la capacità a livello tattico, di cambiare pelle sistematicamente: “Posso affermare che queste atlete sono delle campionesse, di una cultura e di una intelligenza cestistica davvero alta”. A loro volta, le due atlete non possono che plaudere il loro coach, un condottiero che si muove lungo campo in sincrono con la squadra. “Ci ha dato tanto, ogni volta ci trasmette la giusta energia e la voglia necessaria da mettere in campo, ma soprattutto è riuscito a tirare fuori il 100% da ognuna di noi. La sua dote migliore è farti credere che ce la puoi fare, in qualsiasi situazione”.

(ds)


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