
Ma con il giornalista della Gazzetta Davide Chinellato il racconto di Andre, in campo ottimo difensore ma anche grande attaccante, è partito da lontano, da una famiglia di atleti di Springfield, Illinois, e dalla nascita della sua passione per il basket a 5-6 anni, con lo sguardo rivolto ai Chicago Bulls e Michael Jordan. “Era su un altro livello”, ha detto Andre, “era un alieno”. Più avanti gli anni del college in Arizona per migliorare le sue capacità e affinare la tecnica, dai fondamentali in giù. “Lì ho imparato molto”, ha spiegato Iguodala, “l’Università dell’Arizona veniva chiamata l’Università dell’NBA”.
Proprio nell’NBA Andre è cresciuto progressivamente sul piano tecnico, imparando anche ad essere un leader. Poi l’esperienza a Philadelphia con Allen Iverson, “una vera e propria icona culturale”, come l’ha definito Iguodala, “un grandissimo talento che mi ha insegnato ad avere fiducia in me stesso e sicurezza, prerogative che mi hanno consentito di restare tanti anni in NBA”.
Poi Denver, squadra competitiva e molto atletica, quindi il passaggio ai Golden State Warriors quando Andre era al nono anno nell’NBA, rispetto a una carriera media di 3-4 anni. Nei Warriors Iguodala concilia sport professionale e attività imprenditoriale nella Silicon Valley. Non prima di essersi formato, aver fatto stage, letto libri, seguito conferenze, svolto esperienze in diverse aziende, “perché – ha raccontato Iguodala – mi ero reso conto che dovevo saper gestire i soldi che avevo guadagnato con lo sport. La curiosità mi ha spinto ad imparare”.
E poi l’esperienza della panchina proprio nei “suoi” Warriors, ben digerita perché ciò che conta è il bene della squadra. Digerita così bene da dare il titolo al suo libro di successo “Il sesto uomo”. Tirando le somme, una carriera NBA lunga 19 anni per 1.231 partite, vincendo quattro titoli con i Golden State Warriors, citando solo i risultati più evidenti.
Ma una nuova maglia si è aggiunta, proprio al Festival dello Sport, ai ricordi di Andre Iguodala: quella dell’Aquila Basket, donata sul palco dell’Auditorium da una delegazione della compagine trentina prima del bagno di folla fra tifosi e appassionati.