“Sono circa 330 in tutta Italia - ha spiegato Luciano Malfer, dirigente generale di Agenzia per la coesione sociale, la famiglia e la natalità – le organizzazioni certificate Family Audit e circa 150 mila i lavoratori interessati. I dati ci dicono – ha aggiunto – che le aziende che hanno introdotto misure di flessibilità ne hanno guadagnato in termini di produttività. Gli strumenti di conciliazione fanno diminuire mediamente le ore di malattia e di straordinario dei dipendenti". In prospettiva futura – ha chiarito Malfer – dobbiamo verificare la possibilità che l’ente pubblico possa introdurre delle misure che concedano benefici alle aziende certificate".
Sono state una sessantina le aziende che hanno partecipato al Matching Day, più di metà in presenza e suddivise in alcuni gruppi di lavoro. La riflessione che si è sviluppata si è incentrata sulla conoscenza e sull'utilizzo, da parte delle organizzazioni certificate, delle “misurazioni” proprie del processo di certificazione Family Audit, tenendo conto anche dell’introduzione di un “Sistema nazionale di certificazione della parità di genere” previsto dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che accompagni e incentivi le imprese ad adottare policy adeguate a ridurre il gap di genere in tutte le aree maggiormente "critiche". L’intento è quello di favorire una comunità di pratiche tra i soggetti che sono referenti Family Audit, valorizzare i dati raccolti e diffondere consapevolezza che le “misurazioni” proprie del processo FA possano essere utili alle organizzazioni non solo per ottenere la certificazione FA, ma anche per loro uso interno.