Venerdì, 24 Aprile 2015 - 02:00 Comunicato 931

"ARCHITETTURA PER LA MONTAGNA DI DOMANI", PRESENTATA LA RICERCA

Migliorare l'offerta, attirare nuove fasce di utenti, valorizzare il patrimonio ambientale attraverso presidi, come i rifugi di montagna, che possono diventare anche spazi per servizi nuovi, il tutto in equilibrio tra sobrietà e nuove proposte. Si è parlato di questo e molto altro questa mattina, presso la sala stampa del palazzo della Provincia, in occasione della presentazione della ricerca "Architettura per la montagna di domani: potenziali risorse per i rifugi trentini", finanziata da Accademia della Montagna del Trentino e realizzata dal Dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale e Meccanica dell'Università di Trento. La ricerca si inquadra nell'attività che il Dipartimento svolge cercando di dare un contributo perché il territorio esprima i suoi valori. Lo studio offre uno sguardo d'insieme sulla montagna e sulla valorizzazione di un patrimonio e di un presidio del territorio molto importanti. Il rifugio è stato considerato infatti come vero e proprio catalizzatore del contesto in cui si trova. Gli investimenti che si fanno in questo campo, è emerso, hanno un ritorno molteplice. I risultati di questa ricerca possono infatti generare valore aggiunto per la comunità, per il territorio e per lo sviluppo economico nel suo insieme.-

Partendo dai risultati ottenuti con la ricerca "Mountain like" che approfondiva le motivazioni che portano i giovani in montagna, si è voluto indagare come intervenire per aumentare l'"appeal" dei rifugi. La ricerca guarda al rifugio non solo come struttura architettonica ma studia il valore dello stesso in rapporto al contesto nel quale è inserito, la relazione quindi tra rifugio e contesto alpino, con le possibili azioni per migliorare l'offerta. Sono state individuate delle azioni di valorizzazione attuabili da ogni rifugio che da semplice presidio del territorio può diventare elemento di valorizzazione dello stesso. L'obiettivo è quello di estendere la fruizione della montagna a nuovi potenziali utenti che possono trovare nuovi stimoli oltre al quadro paesaggistico di pregio della montagna trentina.
Sono alcuni anni, è stato spiegato, che Accademia della Montagna si occupa dei rifugi, intesi come presidio fisico e culturale della montagna, attraverso un approccio scientifico. L'impegno su questo tema non è ancora concluso, è stato precisato, e prossimamente si proseguirà con l'analisi della qualità delle strutture, coinvolgendo ancora i gestori in prima persona.
Lo studio ha considerato il rifugio non solo come struttura architettonica ma in rapporto al contesto nel quale è inserito, assieme alle possibili iniziative per un'evoluzione dell'offerta. Alle risorse individuate per ogni struttura, 146 quelle su cui si è lavorato, sono state abbinate infatti delle azioni di valorizzazione attuabili da ogni rifugio. Come individuare le modalità di trasmissione della cultura alpina attraverso i rifugi, di quali servizi possono avere bisogno nuove categorie di fruitori? Se infatti alpinisti ed escursionisti sono profili già noti, oggi si affacciano alla montagna anche nuovi utenti con esigenze diverse. Come dare risposta in modo appropriato a questa domanda? Questi sono alcuni dei quesiti a cui la ricerca ha cercato di rispondere.
La prima parte dell'indagine, si legge nell'introduzione, vuole analizzare le relazioni fra rifugio e categoria del paesaggio alpino: bosco, pascolo, roccia, ghiacciaio. Nella seconda parte si vogliono individuare le risorse di alto pregio ambientale, storico e relazionale, che sono presenti oggi nei territori presidiati dai rifugi e, anche se non legate direttamente alle pratiche alpinistiche ed escursionistiche, potrebbero essere strategiche nella tutela e valorizzazione del patrimonio montano. (lr)
In allegato il testo della ricerca e la scheda di un rifugio
Immagini e fotografie a cura dell'Ufficio stampa
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