Sabato, 28 Giugno 2014 - 02:00 Comunicato 1629

Il primo evento di "Sentiero di Pace"è andato in scena alla Campana dei Caduti
AL VIA IL CENTENARIO CON "A SARAJEVO IL 28 GIUGNO"

Ha preso il via quest'oggi a Rovereto "Sentiero di Pace" e con esso il programma del Centenario della Grande Guerra. Nell'Auditorium della Campana dei Caduti – e in diretta su Radio 3 RAI - è stato proposto il reading tratto dal libro di Gilberto Forti su progetto di Paolo Rumiz e regia di Franco Però.-

Il primo appuntamento di quello che sarà un intenso percorso fatto di eventi, riflessioni, parole e musica dedicati alla Grande Guerra e riuniti sotto il titolo "Sentiero di Pace" è andato in scena questa mattina – 28 giugno – alla Campana dei Caduti di Rovereto di fronte a un auditorium al completo.
L'evento radiofonico ha aperto anche le manifestazioni dedicate al Centenario del Primo conflitto mondiale in Trentino e vede la collaborazione tra il Trentino, Radio 2 e Radio 3 Rai e l'EBU (European Broadcasting Union) che riunisce le emittenti nazionali del continente e che veicoleranno nell'etere quanto proposto tra oggi e il 27 luglio, giorno finale di "Sentiero di Pace.
Non è un caso iniziare da qui, ha esordito Marino Sinibaldi, direttore di Radio 3 Rai, all'inizio dello spettacolo – trasmesso in diretta sulla stessa rete Radio 3 Rai – perché ci si trova in una città che ha sofferto tanto della Grande Guerra: non solo scontri e battaglie e distruzioni ma anche l'evacuazione praticamente totale della popolazione civile. E la Campana dei Caduti, ha proseguito, realizzata con i cannoni fusi della Prima guerra mondiale, con la sua storia travagliata che l'ha vista nascere, incrinarsi, essere rifusa più volte ma sempre pronta a lanciare i suoi rintocchi di pace, un po' simboleggia questo nostro travagliato Novecento.
Il secolo che ha visto l'Europa e il mondo cadere per ben due volte in un conflitto globale forse ha preso il via allora, ha spiegato Paolo Rumiz, sul palco assieme a Sinibaldi per raccontare il suo progetto, questo reading-spettacolo tratto dal libro di Gilberto Forti "A Sarajevo il 28 giugno". Una narrazione nuova – secondo il giornalista di Repubblica – su un evento che è stato invece inondato di retorica. Occasione per dare a questo centenario una visione polifonica, un evento che non può essere liquidato in poche parole.
Gilberto Forti è riuscito appieno in questo intento regalando undici storie capaci di raccontare, secondo altrettanti punti di vista, i tragici eventi che in quell'inizio estate del 1914 portarono in breve l'Europa nel baratro. Con la regia di Franco Però sono stati proposti quattro estratti dal libro, interpretati intensamente da Antonio Salines, Riccardo Maranzana, Sara Alzetta, Adriano Giraldi e intervallati da musiche di Johann Strauss figlio e Franz Schubert proposte dal Quartetto d'archi della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste.
Così tra le pagine, le descrizioni e i dialoghi si è materializzata l'atmosfera ciarliera e pettegola degli ambienti di corte tanto attenti solo a sapere chi avrebbe mai scelto come propria moglie l'erede al trono d'Austria-Ungheria Francesco Ferdinando. Eppure man mano che la storia procede, arrivano veloci le pennellate della tragedia. Ecco la vecchia duchessa Singer, da molti anni cittadina degli Stati Uniti, che ricorda i parenti deceduti in quel conflitto e chi, poi, ha subito la medesima sorte del grande impero degli Asburgo: ex generali dimenticati in poveri ospizi e nobili morti per la fame a causa della crisi postbellica.
Con rapidi cambi di orizzonte, Forti di conduce poi a Vienna e ci fa guardare all'assassinio di Sarajevo con gli occhi di un zelante funzionario ministeriale dell'Impero austro-ungarico, probabilmente per farci capire come nessuno realmente compreso che l'intervento in Serbia avrebbe portato alla catastrofe. "Povero Konrad" sospira il funzionario pensando al figlio che come cadetto dell'imperial accademia militare parte volontario per il fronte. Non è un sospiro di timore ma di dispiacere nella convinzione che la spedizione in Serbia sarebbe finità in pochi giorni e che il figlio forse non avrebbe sparato nemmeno un colpo.
Passando per il racconto di un sacerdote che osserva i preparativi della città balcanica per la visita di Francesco Ferdinando e le tumultuose ore che seguirono la sua morte si giunge alle memorie del dottor Costa che ci porta invece a scoprire cosa ne fu di Gavrilo Princip dopo che uccise l'erede al trono e sua moglie Sofia. Venne processato, condannato a vent'anni di dura prigionia e, infine, morì quattro anni più tardi nella prigione di Terezin per tubercolosi ossea. Una morte atroce perché la tubercolosi ossea distrugge l'apparato scheletrico. Le sue spoglie furono accolte in patria nel 1920 come si trattasse di un eroe nazionale. Un eroe vero oppure no? Si chiede il medico.
Forti lascia la risposta al lettore o, in questo caso, all'ascoltatore. Ciò che verrebbe da dire è che la domanda non è importante. Ciò che è importante è il clima con cui quel corpo viene accolto e che testimonia come la Grande Guerra di fatto aveva aperto il cammino che avrebbe di lì a pochi decenni portato a un'altra immane tragedia.

La prima giornata di "Sentiero di Pace" prosegue questa sera al Teatro Sociale di Trento alle ore 21 (convocazione per il pubblico alle 20.30) con il Concerto dell'Orchestra Nazionale della RAI diretta da Gaetano d'Espinosa che proporrà musiche di Gustav Mahler, Maurice Ravel, Franz Schubert e una composizione inedita creata per l'occasione da Nicola Piovani intitolata "Sarajevo". Qui lo sguardo del maestro e premio Oscar per "La vita è bella" ci trasporta da tutt'altra parte con la storia che non è più focalizzata su Francesco Ferdinando ma sull'attentatore Gavrilo Princip e i suoi giovani compagni. Anche in questo caso è prevista la diretta sul canale televisivo Rai5 e su Radio3 Rai.
"Sentiero di Pace" è un evento ideato da Radio2 e Radio3 Rai, EBU, Assessorato alla Cultura e Assessorato al Turismo della Provincia autonoma di Trento, Trentino Turismo e Promozione, Comuni di Rovereto e Trento, Apt di Rovereto e Vallagarina e Trento, Monte Bondone e Valle dei Laghi, Centro Servizi culturali Santa Chiara, Fondazione Opera Campana dei Caduti e della Pace, Fondazione Museo Storico del Trentino, Museo Storico Italiano della Guerra e con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto.

Info: www.sentierodipace.rai.it

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